lunedì, Novembre 17, 2025

Mattarella: “Il popolo volle l’Italia unita”. Meloni: “Grazie a chi ha sacrificato la vita per difendere la Patria

“Nella data odierna celebriamo la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, espressione del popolo che volle, col plebiscito, l’Italia unita. La storia delle Forze Armate si intreccia indissolubilmente con la volontà del popolo italiano. L’Italia poté contare, all’inizio della costruzione dello Stato unitario, sull’intervento dei militari dei vari Stati della penisola, opera continuata poi, durante la Prima guerra mondiale, nella lotta per l’integrità del Paese, simboleggiata dalla resistenza sul Piave. Infine, quando, dopo l’8 settembre 1943, la indipendenza del Paese fu a rischio, furono le Forze Armate e il popolo italiano, uniti nella Guerra di Liberazione, a permettere il riscatto della Patria”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.  “In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, rendiamo onore al coraggio di chi ha sacrificato la sua vita per difendere la nostra Patria. A loro la nostra profonda gratitudine e l’impegno affinché la nostra Nazione torni a credere in se stessa e a guardare in alto. Viva l’Italia!”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Viviamo in un mondo ‘grande e terribile’, per dirla con un intellettuale a me molto lontano come Gramsci. Una fase geopolitica complessa e tormentata, con guerre terribili. Proprio per questo il 4 novembre è e deve rappresentare un momento di forte coesione in cui riscoprire un aspetto dell’italianità troppo poco sottolineato: da due secoli siamo una Nazione compatta, unita, rispettata”. Ad affermarlo, al QN, il ministro della Difesa Guido Crosetto. “I militari – aggiunge – sono i primi protagonisti e i difensori di questo sentimento di unità”. Secondo Crosetto il caso Vannacci non ha sporcato l’immagine super partes delle Forze armate: “Le legittime idee che ognuno di noi può manifestare non possono mettere in secondo piano i principi e i valori costituzionali e democratici su cui si fondano le Forze Armate e la Difesa”. Parlando degli scenari del Medio Oriente, “il Libano è un laboratorio di convivenza, ma molte forze lavorano per sabotarlo. La missione Unifil è un importante fattore di stabilizzazione. Faremo il possibile per non lasciare solo il Libano. La missione può, anzi deve, essere riconsiderata e rimodulata, in ambito e accordo con l’Onu. Quanto a Gaza, lavoriamo tutti i giorni per alleviare il dramma in atto, dai profughi agli ostaggi, ma alle soluzioni di lungo periodo penseremo quando sarà il tempo. Stiamo assistendo non a un conflitto israelo-palestinese – dice ancora – ma a un conflitto tra Hamas e Israele. Il sacrosanto diritto all’autodifesa di Israele deve essere assicurato nel rispetto del diritto internazionale. Il disegno di due Stati e due popoli non è affatto sepolto”. 

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