domenica, Maggio 5, 2024

Meloni: “Denatalità e mancanza di libertà sono due facce della decrescita”

“La denatalità e la mancanza di libertà sono in fondo due facce della decrescita. E la decrescita, checché ne dica qualcuno, non è mai felice. Noi vogliamo che l’Italia cresca, che cresca la libertà dei suoi cittadini, il benessere dei suoi lavoratori, il suo tessuto produttivo. Un’impresa a misura di mamma e di bambino può essere una chiave di volta per affrontare tutti insieme questa sfida”. E’ quanto afferma la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio registrato in occasione dell’incontro “La maternità (non) è un’impresa”. “Abbiamo davanti – ha evidenziato la premier – una sfida importante, la denatalità affligge tutta Europa, e in Italia un certo clima culturale ha contribuito a spingere giù la curva demografica. Per decenni c’è stata disattenzione. Mentre altrove si correva ai ripari, da noi parlare di sostegno alla natalità sembrava quasi essere un tabù. Noi abbiamo infranto quel tabù, abbiamo messo famiglia e natalità al centro dell’agenda di governo, con questa e la precedente legge di bilancio abbiamo messo in campo un pacchetto di provvedimenti da oltre 2,5 miliardi di euro”. “Nessuno più di questo governo crede che l’investimento nella natalità per invertire il trend demografico voglia dire scommettere su noi stessi. Perché senza figli avremo un’Italia più povera, sarà a rischio la sostenibilità del nostro welfare e verrà meno quella staffetta generazionale sulla quale si fonda la capacità di portare nel futuro la nostra identità di popolo”, ha sottolineato la premier. “Dobbiamo perseguire tutti insieme con forza e determinazione l’obiettivo di costruire una cultura e un’organizzazione del lavoro che non consideri la genitorialità come una penalità, ma che anzi accompagni e valorizzi l’esperienza di diventare padre o di diventare madre”, ha detto ancora la premier nel suo videomessaggio. “Anche su questo il Governo ha iniziato a muovere i suoi passi, dal potenziamento del congedo parentale fino alla decontribuzione delle mamme lavoratrici, però io sono convinta che insieme, tutti noi, possiamo fare la differenza molto di più – ha aggiunto -. Dobbiamo promuovere una nuova consapevolezza, anche culturale, mettere in rete quelle tante buone pratiche che dove ci sono aumentano la produttività delle realtà nelle quali si realizzano, migliorano il benessere delle persone e fanno crescere la natalità”. “Purtroppo, sono ancora troppe le donne costrette a dimettersi dal lavoro dopo essere diventate mamme; sono ancora troppe le mamme lavoratrici che vedono il proprio percorso di carriera ostacolato da un sistema che non riconosce il valore di quello che fanno; sono ancora troppe le donne che rinunciano a mettere al mondo un bambino perché vivono questa scelta come una scelta alternativa alla realizzazione professionale. E noi non possiamo permettere tutto questo”, ha concluso la premier. All’incontro è stato presentato il Codice di autodisciplina di imprese responsabili in favore della maternità. “Un documento di grande importanza, una vera e propria alleanza tra istituzioni e aziende per un’impresa a misura di mamma e a misura di bambino”, ha commentato Giorgia Meloni. “Futuro e investimento sono le parole chiave di questo patto”, ha spiegato nel videomessaggio. Nonostante le risorse stanziate, “Il governo da solo non può farcela”, ha continuato la presidente del Consiglio rivolgendosi ai manager in sala, “serve l’aiuto di tutti, a partire da chi, come voi, si rimbocca le maniche ogni giorno per creare posti di lavoro, per produrre ricchezza e benessere per la propria nazione. Oggi il governo vi propone di sottoscrivere un patto, perché la sfida demografica coinvolge tutti e ha bisogno di tutti”.

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