giovedì, Maggio 16, 2024

Shock in Germania, l’asilo Anna Frank vuole cambiare nome

In Germania fa discutere la richiesta di cambiare nome a un asilo intitolato ad Anna Frank. Il complesso si trova nella piccola località di Tangerhütten, nella regione della Sassonia-Anhalt ed è stato intitolato negli anni ’70 ad Anna Frank, la giovane ebrea deportata e poi uccisa nel campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1945. Ora, tutti i capigruppo dei partiti in consiglio comunale starebbero preparando un documento di posizione per rifiutare la ridenominazione dell’asilo.

La vicenda

La rimozione del riferimento alla giovane ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, era stata prospettata già all’inizio di quest’anno, ossia ben prima dell’attacco di Hamas a Israele. Come riporta la Frankfuerter Allgemeine, il consiglio dei genitori e dei dipendenti aveva chiesto di trovare un nome più “a misura di bambino”, con l’asilo che dovrebbe chiamarsi Esploratori del mondo. La direttrice dell’asilo nido ha detto al quotidiano Magdeburger Volksstimme che la storia di Anna Frank è difficile da comprendere per i bambini piccoli. Inoltre i genitori con un passato migratorio spesso non sanno cosa pensare del nome dell’asilo. Per il sindaco Andreas Brohm il cambio dovrebbe portare a una “maggiore apertura al mondo” da parte della struttura. Il dirigente ha aggiunto chegli attuali eventi politici in Medioriente non sono legati a questa decisione. “L’affermazione della direzione dell’asilo secondo cui il nome “Anna Frank” sarebbe inadatto e difficile da comunicare ai bambini è piuttosto la prova di una “dimenticanza della storia da parte dei responsabili”, si legge nel documento redatto dal consiglio comunale. Anche il Comitato internazionale di Auschwitz ha scritto una lettera aperta alla città di Tangerhütte, invitando il consiglio a riconsiderare la ridenominazione. Sulla questione, in Italia si è espresso il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che in un tweet su X ha definito la notizia “Inquietante, direi anzi sconvolgente”. Ma anche la bocciatura della proposta non è bastata a placare la bufera. L’episodio è infatti solo l’ultimo segnale, in ordine di tempo, di un fenomeno che sta diventando allarmante, come testimoniato anche dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che si è detto “profondamente turbato” dal crescente antisemitismo, così come dal fanatismo anti-musulmano. Anche l’Ue nel weekend è tornata sul tema denunciando che “il picco di episodi in tutta Europa ha raggiunto livelli straordinari negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della storia: gli ebrei europei oggi vivono ancora nella paura”. L’episodio più recente, sabato scorso a Lione, dove una donna ebrea è stata accoltellata. Prima ancora le stelle di David dipinte sulle case di cittadini ebrei in Francia, le tombe vandalizzate nel cimitero di Vienna. Episodi analoghi sono avvenuti anche in Italia, con le pietre d’inciampo divelte nel quartiere Trastevere, per cui la procura di Roma ha aperto un’indagine per odio razziale, affidando il fascicolo all’antiterrorismo.

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