martedì, Maggio 14, 2024

Israele, G7: “Diritto a difendersi secondo le norme internazionali”

“Sottolineiamo il diritto di Israele a difendersi“, ma “in conformità con il diritto internazionale“. E’ quanto si legge nella dichiarazione congiunta della riunione dei ministri degli Esteri G7 a Tokyo, in cui si rinnova la richiesta del “rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni”. “L’aumento della violenza estremista commessa dai coloni contro i palestinesi – scrivono i ministri – è inaccettabile, mina la sicurezza in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura”. Nella loro dichiarazione finale, i ministri degli Esteri dicono di essere “più uniti che mai nel perseguimento della pace internazionale, della sicurezza, della prosperità” e ribadiscono la loro “forte opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status pacificamente stabilito dei territori con la forza o la coercizione in qualsiasi parte del mondo. Tali tentativi minano lo stato di diritto, che protegge tutte le nazioni, soprattutto quelle vulnerabili, così come la sicurezza globale e la dignità umana”. I membri del G7, insieme ai partner della regione, si legge ancora nel documento, “stanno lavorando intensamente per evitare che il conflitto si inasprisca ulteriormente e si diffonda più ampiamente. Stiamo anche lavorando insieme, anche imponendo sanzioni o altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere e utilizzare fondi per compiere atrocità”. Sul diritto a difendersi di Israele, i ministri del G7 condannano “inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas e altri in tutto Israele iniziati il 7 ottobre 2023, nonché gli attacchi missilistici in corso contro Israele” ma sottolineano l’importanza che Tel Aviv agisca “in conformità con il diritto internazionale nel tentativo di prevenire che ciò si ripeta” e tornano a chiedere “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni”. Il G7 chiarisce che i suoi membri “sono impegnati a lavorare a stretto contatto con i partner per preparare soluzioni sostenibili a lungo termine per Gaza e il ritorno a un processo di pace più ampio in linea con i parametri concordati a livello internazionale”. Inoltre dichiara che “una soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura”. E ancora, nella dichiarazione finale si ribadisce “la necessità di un’azione urgente per affrontare il deterioramento della crisi umanitaria a Gaza. Tutte le parti devono consentire il libero sostegno umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, assistenza medica, carburante e alloggio, nonché l’accesso agli operatori umanitari. Sosteniamo le pause e i corridoi umanitari per facilitare l’assistenza urgentemente necessaria, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Anche gli stranieri devono poter continuare a partire”. Viene poi sottolineata “l’importanza della protezione dei civili e del rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario”. Dal 7 ottobre, si chiarisce, “i membri del G7 si sono impegnati a donare ulteriori 500 milioni di dollari al popolo palestinese, anche attraverso le agenzie delle Nazioni Unite e altri attori umanitari. Invitiamo i Paesi di tutto il mondo a unirsi a noi in questo sforzo. Accogliamo con favore la conferenza internazionale del 9 novembre a Parigi sulle questioni umanitarie”.

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