lunedì, Dicembre 1, 2025

Trasporti, i sindacati di base confermano lo sciopero per lunedì 27

E’ stato confermato lo sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici per lunedì 27 novembre. Lo hanno comunicato i sindacati di base dopo il confronto al ministero dei Trasporti con Matteo Salvini. La decisione è stata presa anche se lo stesso Salvini si è riservato di intervenire con la precettazione. “Ora attenderemo le sue mosse – hanno riferito le sigle coinvolte -, ma considereremo qualsiasi riduzione dei tempi di sciopero un atto violento e, se procederà, noi valuteremo tutte le azioni sindacali possibili”. Intanto lo sciopero generale di Cgil e Uil sulla manovra arriva nel Nord Italia. Hanno incrociato le braccia, per otto ore o per l’intero turno le lavoratrici e i lavoratori delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Esclusi dalla mobilitazione il trasporto pubblico locale e il pubblico impiego che hanno scioperato il 17 novembre. Dopo gli scioperi e le manifestazioni del 17 e del 20 novembre, la protesta di Cgil e Uil “Adesso basta!” per alzare i salari, estendere i diritti e per contrastare la legge di bilancio, proseguirà con scioperi e manifestazioni il 27 novembre in Sardegna e il primo dicembre nelle regioni del Sud. Al corteo di Brescia ha partecipato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini era in piazza a Torino. “Il rinvio a martedì della convocazione del governo è un atto di buon senso, ma mi sembra un po’ tardiva. Vedremo cosa il governo ha da dirci, fino a ora non c’è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al corteo di Torino. “Se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative serie e cambiare una legge sbagliata e avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno” ha aggiunto. “Le scelte che il governo sta facendo sono sbagliate, stanno portando il nostro paese a sbattere. Non ci faremo intimorire, proseguiremo con la nostra mobilitazione”, ha detto Landini. “Credo che la risposta più forte stia arrivando anche oggi dalla partecipazione fortissima con un’adesione altissima in tutte le 40 piazze. La democrazia e i diritti si difendono praticandoli”. Da Brescia, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri ha sostenuto che “si continua a provare a impedire un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Non può esserci qualcuno che dica “non si può fare” se agiamo nel rispetto della legge. Quella di oggi a Brescia è una richiesta al governo ad ascoltare chi è in difficoltà e chi non è d’accordo”. Secondo gli organizzatori, nella città lombarda sono presenti 15mila persone. “Meglio la convocazione che la precettazione: convocare le Organizzazioni sindacali mentre eravamo in piazza mi era sembrato uno scivolone, una mancanza di rispetto per chi oggi è qui: meno male che si è posto rimedio” ha proseguito Bombardieri. “Siamo in piazza anche oggi – ha sottolineato Bombardieri- perché restano irrisolti i problemi principali sociali ed economici del nostro Paese: la perdita del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, il mancato rinnovo dei contratti, la sicurezza sul lavoro, il fisco, la previdenza. Ecco perché abbiamo indetto questo sciopero generale che, come sempre, è stato fatto nel rispetto delle norme di legge”. 

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