Se per viaggiare nel tempo su una DeLorean dovremo aspettare ancora un po’, per vedere quello che è successo migliaia di anni fa ci basta alzare gli occhi al cielo. La luce che ci mostra l’esplosione di una stella o i contorni di un pianeta lontano infatti è partita tanto tempo fa. Puntando il telescopio verso la stella più vicina alla Terra, Proxima Centauri, per esempio vediamo quello che è successo più di 4 anni fa, ovvero il tempo che la luce impiega a percorrere la distanza che ci separa dall’astro. La mostra Macchine del Tempo, organizzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ci accompagna avanti nello spazio e quindi in un passato lontanissimo. Per vedere addirittura com’era fatto l’universo quando era un bambino. Grazie al lavoro degli astrofisici nei diversi osservatori INAF in Italia e nel mondo i dettagli della conoscenza dell’Universo diventano sempre più definiti. La mostra, che lascia spazio a percorsi per ipovedenti e ipoudenti, è un viaggio divertente attraverso immagini e suoni reali e virtuali, per entrare in contatto con quello che vedono e sentono i potentissimi telescopi di cui disponiamo, i satelliti e i ricercatori negli osservatori.
