
L’Italia scende in piazza in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Numerose le manifestazioni organizzate in tutto il Paese. “Non una di meno” organizza cortei a Roma, dove sono presenti 500mila persone, e Messina, mentre si fa sentire l’eco politico della guerra in Medioriente. Scoppia la polemica per il palco concesso alle donne palestinesi, iraniane e curde, con le attiviste che però aprono alla presenza delle donne israeliane: “La nostra piazza è apolitica”. Elly Schlein: “Indignazione e rabbia non bastano, bisogna fermare questa mattanza”. Facciate dei palazzi pubblici illuminate di rosso, a Palazzo Chigi proiettato sulla facciata uno slogan anti-violenza. Secondo il Cnr, 12 milioni di donne hanno subito violenza almeno una volta. L’appello del vice capo vicario della polizia, Vittorio Rizzi: “Denunciate anche uno schiaffo”. Secondo il presidente Mattarella, “dietro ogni uccisione il fallimento della società, non bastano le indignazioni a intermittenza”. Quasi 89mila donne sono state uccise intenzionalmente nel 2022 in tutto il mondo: il numero più alto registrato annualmente nel corso degli ultimi due decenni. Arriva anche l’appello del padre di Giulia Cecchettin: “Parlate, denunciate, fidatevi”. I politici e i sindacalisti sono scesi nelle piazze senza bandiere, senza simboli come Elly Schlein, Giuseppe Conte e Maurizio Landini. Ma ci sono pure i vip: Paola Cortellesi, Fiorella Mannoia, Noemi, Malika Ayane. Poi Luca Zingaretti, Ferzan Ozpetec a Roma, Chiara Ferragni a Milano: “Dovremmo esserci tutti qui”, dice dietro un paio di occhiali da sole insieme a 30mila manifestanti. C’è anche il sindaco Beppe Sala: “Il 37% delle donne non ha un conto corrente”, spiega, invitando a riflettere.






