
Oltre 2900 morti in meno di dieci anni, 53mila i feriti dal 2013 al 2022 anno in cui le vittime sono state 342. Sono i dati elaborati su base Istat dall’Asaps, Associazione sostenitori della Polizia stradale, in merito agli incidenti avvenuti da guidatori senza patente, mai conseguita oppure revocata o sospesa. Il numero rivela, in sintesi, come il 10% delle auto circolanti abbia alla guida un conducente senza patente: un fenomeno in crescita, nonostante la legge 41/2016 abbia introdotto, come ricorda l’Asaps, la “guida senza patente” come aggravante dell’omicidio stradale e delle lesioni personali stradali. Le sanzioni previste per questo tipo di reato, grazie alle norme sulla depenalizzazione del gennaio 2016, vanno da 5.100 a 30.599 euro (pagamento scontato entro 5 giorni a 3.570 euro) con il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. Solo se si è colti nuovamente alla guida senza patente nel biennio scatta la denuncia penale, che può portare alla sanzione dell’arresto fino a un anno e alla confisca del veicolo. L’associazione evidenza come molti dei conducenti privi di patente siano stranieri, a volte anche minorenni. Secondo il presidente Giordano Biserni il tema degli omicidi stradali provocati da conducenti privi di patente “dovrà essere valutato dal legislatore nei lavori parlamentari per la riforma del codice della strada, ora all’esame della Commissione Trasporti alla Camera”. Il tema è caldo e i dati parlano di un’emergenza sui bisogna intervenire: Nel 1999 la norma fu depenalizzata e nel 2007 tornò ad essere reato, a causa dei dati molto negativi degli incidenti in Italia. Poi nuova retromarcia nel 2016, con il ritorno alle sanzioni amministrative e a violazioni penali solo in caso di recidiva. Se i processi sono diminuiti, i dati del 2022, i peggiori del decennio, ci devono preoccupare”.






