lunedì, Maggio 6, 2024

Inchiesta Proteggiamo Roma, 13 richieste di condanna per i Casamonica

 Maxiprocesso Casamonica, attesa per la sentenza. “Noi proteggiamo Roma”, l’operazione del giugno 2020 che ha dato avvio al processo. 20 arresti, un duro colpo al clan Casamonica della Romanina. Il nome dell’inchiesta, però, spiega anche il ruolo che il gruppo criminale si sentiva di incarnare. 
Difensori della città, quando, invece, assoggettavano il territorio – questa l’accusa – con intimidazioni e violenze. 
L’attività illecita principale usura ed estorsioni. un’organizzazione familistica, fondata su legami di sangue, compatta  contro l’azione repressiva dello Stato. Lo testimonia un’intercettazione agli atti: “devono fare entrare organizzazioni forti a Roma, ecco perché ci vogliono distruggere a noi! la camorra e la ndrangheta. Gli dà fastidio perché noi proteggiamo Roma”, dice Guido Casamonica, figlio del boss Ferruccio, ma non imputato nel procedimento. La rabbia per gli arresti dei parenti di Porta Furba e l’idea distorta di sentirsi perseguitati per favorire altre mafie.  Ora per 13 dei membri arrestati oltre tre anni fa sono arrivate le richieste di condanna del Pm Edoardo De Santis: 113 anni di carcere totali. alla sbarra in realtà erano in 15, ma la posizione di Raffaele Casamonica è stata stralciata per motivi di salute. “la Giustizia deve contemperare i diversi diritti, primariamente il diritto alla salute”, spiegano gli avvocati Federico e Salvatore Sciullo che difendono anche Emanuele Scaramuzzo, l’unico per cui è stata chiesta l’assoluzione. Le pene più alte sollecitate per Ferruccio Casamonica, 24 anni, e per l’ex moglie Gelsomina di Silvio, 18 anni, considerati ai vertici di un’organizzazione mafiosa che strozzava un intero pezzo di città.

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