lunedì, Aprile 29, 2024

Governo, Meloni ‘smina’ terreno: un’ora di faccia a faccia con Salvini, poi accoglie Metsola

La premier Giorgia Meloni con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola

Avanti con l'”elmetto in testa”, vivendola “giorno per giorno, come direbbe Rambo”. Quella di oggi è una giornata particolarmente piena per Giorgia Meloni, che inizia di buon mattino con una intervista a tutto campo ai microfoni di Rtl 102.5, per poi proseguire a Palazzo Chigi dove la premier incontra Matteo Salvini prima e Roberta Metsola poi, due faccia a faccia che arrivano a stretto giro dai fendenti del leader della Lega diretti alla presidente del Parlamento europeo, accusata di volere un “inciucio bis” in Europa. Con Salvini l’incontro chiarificatore dura un’ora, la location è lo studio della premier. O così assicurano gli staff dei due leader, perché la foto che li ritrae insieme sorridenti non è scattata nella sede del governo – da dove la premier si è allontana attorno alle 11.30 per far ritorno più avanti – “ma in un bar, dove si sono spostati successivamente a sorseggiare un caffè”, assicurano fonti vicine alla presidente del Consiglio rispetto al piccolo ‘giallo’. Ma al netto del dove, è il come che lascia aperti interrogativi. Prima regola del Fight club, non parlare del Fight club. Quel che trapela ufficialmente dopo l’incontro – ben poco – è la “piena sintonia” tra i due. Soprattutto l’intenzione delle due parti di far emergere che, al netto della ‘maretta’ che accompagna la campagna elettorale per le europee e che già fa ballare il governo, l’esecutivo andrà dritto per la sua strada non lasciandosi trascinare nella burrasca. Puntando a “raggiungere tutti gli obiettivi del programma elettorale con l’ambizione di rivincere le elezioni Politiche al termine della scadenza naturale della legislatura”, mettono nero su bianco i due staff. “Non ho parlato con Giorgia dopo l’incontro – dice all’Adnkronos un ministro di peso chiedendo riserbo – ma, conoscendola, immagino abbia affrontato la cosa con la consueta franchezza, pretendendo rispetto, perché le europee sono ancora lontane e avanti così il percorso diventerebbe troppo accidentato. Il governo va preservato. Punto. E le regole di ingaggio per le europee andavano chiarite”. Del resto già al mattino, intervenendo in radio, Meloni aveva confermato la linea tenuta nelle ultime 48 ore -mentre Salvini dalle pagine del Corsera invitava gli alleati a non porre veti in Europa- ovvero non alimentare lo scontro, non gettare benzina sul fuoco entrando in rotta di collisione con il leader della Lega. “Leggo ogni giorni di un clima nel governo… di insulti, frustrate – ha scherzato la presidente del Consiglio minimizzando – la verità è che siamo coesi” e che il “centrodestra sta molto bene, è in salute. C’è un metro solo per valutare la coesione delle maggioranze: la velocità con cui i governi riescono a operare. Si vede che questo governo opera velocemente, e quando succede è perché è facile mettersi d’accordo. Accade solo in maggioranze con una visione comune. Ne ho viste altre impantanate, che non trovano sintesi su niente, e a noi questo non accade”.

Articoli correlati

Ultimi articoli