martedì, Maggio 21, 2024

Omicidio Piscitelli: in aula la testimonianza di Maurilio Grasso

Prosegue nell’aula bunker di Rebibbia la deposizione di uno dei testi chiave dell’accusa. A parlare è ancora Maurilio Grasso, all’epoca dei fatti vice dirigente della Squadra Mobile di Roma, alla guida del pool di investigatori che si occupò dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli.
Nella sua deposizione il “super poliziotto” si avvale di una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche. Cita le conversazioni di uno personaggi più vicini al capo ultrà della Lazio. Si tratta di Raffaele Purpo, amico di Diabolik e ultrà della Roma morto nel 2021.
Senza sapere di essere intercettato, Purpo racconta di aver sentito il Diablo al telefono anche quel 7 agosto del 2019, pochi minuti prima che lo stesso venisse ucciso al Parco degli Acquedotti da un killer travestito da runner. 
“Raffaele Purpo fece da intermediario – ribadisce Grasso – tra lo stesso Piscitelli e Alessandro Capriotti, nome noto della malavita romana. Tra i due infatti – spiega il testimone – c’erano delle tensioni”. 
Capriotti aveva un debito di 300mila euro con un gruppo di albanesi per una partita di droga non pagata e Diabolik era incaricato di recuperare quei soldi che però Capriotti non voleva pagare, emerge proprio dai racconti di Purpo. Da qui l’omicidio del Diablo, eseguito – questa la ricostruzione della Procura – dall’argentino Raul Esteban Calderon, unico a processo. La posizione di Capriotti infatti come mandante del delitto è stata archiviata.

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