martedì, Maggio 21, 2024

Regione Lazio, gli ospedali in sofferenza per problemi di sicurezza e carenza di personale

Personale, posti letto, sicurezza delle strutture, reparti in difficoltà ma anche ospedali che riaprono. Una situazione complessa quella della sanità del Lazio. A luglio la giunta regionale ha approvato il Piano di investimenti in edilizia sanitaria, per oltre miliardo di euro. 125 milioni per la riapertura del San Giacomo, a Roma, che diventerà un ospedale di comunità. 335 milioni per l’adeguamento antisismico dei presidi ospedalieri.
375 milioni per l’adeguamento antincendio di Asl e ospedali, fondi che sarebbero stati utili per quello di Tivoli, il cui impianto era inadeguato da tempo. Gli ultimi controlli risalgono al 2016. Ci sarà da aspettare almeno fino al 2026 prima di vedere realizzati i nuovi nosocomi, a cominciare dal policlinico Umberto I che il presidente Rocca vorrebbe spostare in un’area che ancora non è stata definita. Fondi anche per Latina, Rieti, l’ospedale del Golfo nel Sud Pontino, quello di Acquapendente a Viterbo e il Nuovo Ospedale Tiburtino. Quest’ultimo, programmato da tempo con 168 posti letto sorgerebbe a pochi chilometri da Tivoli, e per questo la regione sarebbe pronta ad avviare subito la procedura.
Sullo sfondo resta la missione sei del PNRR, con case e ospedali di comunità per arricchire l’offerta sul territorio. Sul versante del personale, la Regione per ora ha dato il via libera, a partire dal primo dicembre,  all’assunzione di quasi 600 operatori sanitari, con un investimento di oltre 25 milioni di euro l’anno. Infine i posti letto. Proprio il giorno prima dell’incendio divampato a Tivoli, con la Programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 la giunta ha aumentato di 212 posti letto l’offerta sanitaria nel Lazio. Ma, ironia della sorte, 200 sono stati persi al San Giovanni di Tivoli.
 

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