domenica, Maggio 5, 2024

Diretta sui social dalla cella, denunciati tre detenuti

Avrebbero cantato canzoni neomelodiche e diffuso il video su Tik Tok. Tre detenuti nel carcere di Terni sono stati denunciati dalla polizia dopo essere stati trovati in possesso di un microtelefono cellulare. Il provvedimento è scattato dopo la segnalazione della squadra mobile di Napoli alla Questura di Terni di un video trasmesso in diretta live sul social, nel quale tre uomini, di cui due con volto parzialmente coperto da sciarpe, cantando canzoni neomelodiche, si accingevano a far festa con una pizza appena sfornata. L’ufficio investigativo napoletano ha riconosciuto, nonostante fosse parzialmente travisato, Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio di Francesco Pio Mainone, diciottenne ucciso per errore sul lungomare di Napoli il 20 marzo 2023, nel corso di una lite tra paranze per un paio di scarpe macchiate. Francesco Pio Valda, nell’allontanarsi dal luogo avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali ha ucciso il giovane risultato totalmente estraneo alla vicenda. L’arrestato è il figlio di un affiliato al Clan Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Da qui le indagini della Polizia di Stato che, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di identificare i tre giovani presunti autori del video, tutti di nazionalità italiana, due dei quali di origini campane e l’altro siciliane, detenuti per reati inerenti al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso. Individuati i responsabili e la cella in cui era stato registrato il video, personale della squadra mobile di Terni e della polizia penitenziaria hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione emesso dal Procuratore di Terni all’interno del carcere. Rinvenendo il mini-cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni, nonché gli stessi indumenti che avevano utilizzato per celare il volto. Per questo i tre sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione.

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