domenica, Maggio 5, 2024

Il lavoro a Roma e nel Lazio, 2024 in salita per le vertenze ancora aperte

Il record percentuale di occupati sull’intera forza lavoro, al netto delle ore lavorate complessive, si accompagna nel Lazio ad una serie di punti di tensione sul lavoro.  Entro ottobre si chiuderà la cassa integrazione per 2700 dipendenti Alitalia, non transitati in Ita. L’accordo sindacale di dicembre ha individuato una possibile “riduzione del danno” nell’accompagnamento alla pensione tramite Naspi. 290 lavoratori hanno mostrato interesse per questa soluzione. La compagnia di bandiera per decenni ha assunto il ruolo di perno del settore un pò come la centrale a carbone Enel di Civitavecchia. Il carbone alla fine del 2025 non dovrebbe più alimentare la centrale e da tempo si parla di riconversione di Torrevaldaliga con un progetto a trazione Eni e Cassa depositi e prestiti per attingere energia dall’eolico a 30 miglia dalla costa. Ma non ci sono segnali sulle infrastrutture a terra e nel decreto energia Civitavecchia non è rientrata tra i porti “green”. Tra metalmeccanici in primis ma anche elettrici e portuali attendono spiegazioni un migliaio di lavoratori. I più esposti, i tempi determinati. A proposito di conversioni ecologiche la Stellantis di Cassino trasformerà i modelli termici in elettrici dal prossimo anno. Anche in questo caso diminuirà l’occupazione e c’è in atto un piano di esodi incentivati per ridurre l’impatto sociale. La buona notizia arriva dall’indotto con la Tiberina che ha avuto da Parigi 30 milioni da investire nella cataforesi del reparto verniciatura, nelle traverse sotto plancia e in 80 robot per la componentistica delle Alfa, Giulia e Stelvio. In cambio dell’investimento e della stabilità dell’occupazione l’azienda ha chiuso con Uilm un accordo sindacale di secondo livello, triennale e non più annuale, approvato dalle tute blu. A Pomezia per Fiorucci dove sono in ballo 211 licenziamenti la vertenza è ancora in corso. La dead line è marzo e la procedura di licenziamento non è stata ritirata. I sindacati hanno sospeso lo sciopero prima del periodo natalizio, pronti a tornare sulle barricate se non emergessero novità dal confronto azienda sindacati. La Fiorucci è stata rilevata da una cordata internazionale, composta da Navigator group, fondo tedesco, e dalla White park capital, con sede irlandese. La nuova compagine investirebbe 30 milioni in automazione dei processi produttivi ma prima vuole ridurre il personale. Nello stabilimento di Santa Palomba gli esuberi impatterebbero su più del 50 per cento della forza lavoro con una età media sui 52/53 anni, difficilmente rioccupabile. Inoltre i sindacati temono che le linee di produzione siano subappaltate o delocalizzate. E non mancano scricchiolii sempre nell’area industriale di Pomezia anche sulla chimica e detergenza per effetto del calo delle commesse post Covid. Natale Di Cola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, chiede pertanto alla Regione l’attivazione di tavoli di crisi sulle questione industriali aperte.  Tra queste l’ultimo fronte coinvolge una delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale, la Dire. 14 lettere di licenziamento sono partite in chiusura d’anno cui si aggiunge il blocco alle prestazioni per altri 17 giornalisti di Roma. Lo Stato non paga più per la fornitura di servizi dopo un fermo amministrativo disposto dal ministero dell’Istruzione relativo a guai giudiziari dell’ex editore. Comitato di redazione, Stampa Romana e Fnsi chiedono il ritiro dei licenziamenti e della sospensione dal lavoro delle colleghe e dei colleghi. L’editore della Dire, Stefano Valore, ha chiamato in causa le istituzioni preposte, avendo “registrato un assoluto silenzio”.  In una nota il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio ha puntualizzato che “in presenza di un provvedimento di fermo amministrativo adottato dal Ministero dell’Istruzione è tenuto per legge a sospendere il pagamento dei compensi 2023 all’Agenzia di stampa Dire, nonché l’accesso alla nuova procedura negoziata relativa all’elenco di rilevanza nazionale, come confermato anche dal parere reso dall’Avvocatura Generale dello Stato. Si tratta di un atto dovuto”. “Occorre – prosegue la nota – respingere ogni tentativo di motivare diversamente la necessaria azione amministrativa del Dipartimento, che ha mantenuto con l’editore continue interlocuzioni anche negli ultimi giorni dell’anno”. Il Dipartimento esprime “forte preoccupazione per le conseguenze occupazionali e industriali e auspica che al più presto la situazione possa evolversi”. Sugli altri fronti aperti si segnala un’ulteriore cassa integrazione per le aziende informatiche Essematica e Softlab (in quest’ultimo caso i lavoratori attendono da luglio gli stipendi), ulteriori nove mesi di ammortizzatore sociale per la Saxa Gres fino al 16 agosto 2024, azienda che produce sanpietrini green in riconversione dalla vecchia Ideal Standard, per fronteggiare i costi di gas e materie prime, e la proroga della solidarietà per gli 11 dipendenti in esubero dell’Italtractor di Ceprano, impianto che produce sottocarri per macchine industriali. Ultima segnalazione per Italgas e le difficoltà di ripristinare il pronto intervento sulla rete capitolina. Dopo il pensionamento di più di 150 lavoratori il servizio è fermo e si svolge solo in base alla reperibilità, mettendo a rischio la sicurezza della rete e degli addetti. I sindacati chiedono a Italgas, che intasca utili, di investire e di ricostituire una rete di una cinquantina di operai sul pronto intervento. Per il momento nessun segnale di una convocazione di tavolo da Prefettura e dal Sindaco di Roma Gualtieri.

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