domenica, Maggio 19, 2024

Ex Ilva, parla il ministro Urso: “C’è l’urgenza di un intervento drastico”

Sull’ex Ilva “c’è l’urgenza di un intervento drastico che segni una svolta netta rispetto alle vicende per nulla esaltanti degli ultimi 10 anni”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso di una informativa al Senato. “Siamo in un momento decisivo che richiama tutti al senso di responsabilità”, ha aggiunto. Nulla di quello che era stato programmato e concordato è stato realizzato. Nessuno degli impegni presi è stato mantenuto in merito agli impegni occupazionali e al rilancio industriale”. Sull’ex Ilva “intendiamo invertire la rotta cambiando equipaggio – ha proseguito -. Ci impegniamo a ricostruire l’ex Ilva competitiva sulla tecnologia green su cui già sono impegnate le acciaierie italiane, prime in Europa. L’impianto è in una situazione di grave crisi. Nel 2023 la produzione si attesterà a meno di 3 milioni di tonnellate, come nel 2022, ben sotto l’obiettivo minimo che avrebbe dovuto essere di 4 milioni, per poi quest’anno risalire a 5 milioni”, ha aggiunto. “Nulla di quello che era stato programmato e concordato è stato realizzato. In questi anni la produzione si è progressivamente ridotta in spregio agli accordi sottoscritti”, ha evidenziato Urso. “Perfino negli anni in cui la produzione di acciaio era altamente profittevole in Europa, come nel 2019, è stata mantenuta bassa lasciando campo libero ad altri attori stranieri”. Secondo il ministro, “di fronte alla minaccia di abbandonare il sito e in assenza di alternative, nel marzo 2020 il governo Conte 2, ministro Patuanelli, avvia una nuova trattativa con gli investitori franco-indiani da cui nascera’ Acciaierie d’Italia con l’ingresso di Invitalia al 38% e con la sigla di patti parasociali fortemente sbilanciati a favore del soggetto privato. Patti che definire leonini è un eufemismo”. 

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