sabato, Novembre 15, 2025

Fine Vita, in Veneto non passa la legge: testo torna in commissione, tempi lunghi

Il governatore del Veneto, Luca Zaia

La legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito proposta in Regione Veneto è stata bocciata. La discussione e il voto hanno visto Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni. La norma, avanzata dall’associazione “Coscioni”, non ha passato i primi due dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. Il secondo articolo, in particolare, era “fondamentale”: il presidente Roberto Ciambebetti ha proposto e ottenuto il rinvio in commissione. Sia il primo che il secondo articolo hanno ottenuto 25 voti favorevoli, 22 contrari, un astenuto e un consigliere assente. Il presidente Ciambetti, dopo una breve riunione dell’ufficio legislativo del Consiglio, ha quindi messo ai voti il rinvio in Commissione del testo, approvato con 38 sì e 13 assenti. Il progetto di legge, ha spiegato Ciambetti, diventerà “ordinario” e non avrà i tempi contingentati, come invece prevede lo Statuto a proposito delle proposte di iniziativa popolare. Zaia: “Non cambia nulla per malati terminali, procedura fine vita è già possibile”. “Mi spiace che qualcuno abbia dato une lettura errata, ovvero che la legge discussa in Veneto ‘istituiva il fine vita’. Non istituiva niente, ma stabiliva solo i modi e i tempi delle risposte ai malati, e le modalità di coinvolgimento delle Asl. Ma nonostante non sia diventata legge, i malati terminali con determinate caratteristiche sanno che possono presentare le loro istanze per il fine vita, in base alla sentenza della Consulta”. Lo dice il governatore Luca Zaia.

Articoli correlati

Ultimi articoli