
Tavolo interlocutorio quello su Fiorucci ma con nuove disponibilità tra le parti. La più importante arriva dall’azienda. Non ci sono più preclusioni a non percorrere la strada dei licenziamenti collettivi. Se sono raggiunti gli obiettivi anche l’azienda potrebbe discutere solo di uscite volontarie, chiudendo la procedura di licenziamento collettivo. Sui numeri i sindacati e le rsu hanno indicato all’azienda la disponibilità di una ottantina di dipendenti su 155 esuberi a sfruttare le finestre pensionistiche. Per la restante platea di esuberi l’azienda mostra la disponibilità a ritoccare gli incentivi all’esodo, eliminando il tetto fissato a 55mila euro e a calibrare invece l’assegno in base alla anzianità aziendale. I manager della Fiorucci hanno anche dettagliato il piano industriale con l’elenco delle linee produttive “core”, il loro perimetro e il rispetto del contratto collettivo di lavoro. Nuovo tavolo accompagnato dai funzionari della Regione Lazio venerdi 2 febbraio.