
Pronta ad affrontare “un anno estremamente impegnativo” e a dimostrare che l’Italia saprà “tracciare la rotta”. Giorgia Meloni accantona le fibrillazioni interne e qualche intemperanza degli alleati e si concentra sugli impegni dei prossimi giorni, dalla presidenza italiana del G7, che lancia con un video sui social e che la vedrà in visita in Giappone a inizio febbraio per il passaggio di testimone, fino al vertice Italia-Africa, in programma lunedì. Una scommessa, il cuore della politica estera italiana, quel nuovo rapporto da costruire con il continente che avrà il suo pivot nel Piano Mattei, di cui parla al telefono prima con al-Sisi e poi anche con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune (che non saranno però a Roma lunedì). Dopo il passaggio al Quirinale per la giornata della Memoria, la premier resta tutto il giorno a Palazzo Chigi. A preparare il summit, di cui ha parlato anche per le questioni logistiche, con Ignazio La Russa che lo ospiterà al Senato. Ad accogliere i leader africani (prevista la presenza di 25 Capi di Stato e di governo) sarà già domenica il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lunedì poi, Meloni avrà al suo fianco i vertici europei (tutti presenti, Ursula von der Leyen, Charles Michel e Roberta Metsola), che apriranno i lavori insieme ai leader dell’Unione africana. Ma tutto il governo sarà impegnato: Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso parleranno coi partner del continente di collaborazione economica e nelle infrastrutture; Antonio Tajani e Francesco Lollobrigida animeranno il focus sulla sicurezza alimentare; Gilberto Pichetto Fratin affronterà il tema della transizione energetica, Giuseppe Valditara, Anna Maria Bernini e Gennaro Sangiuliano si misureranno sulla formazione professionale e la promozione culturale, mentre Matteo Piantedosi e Guido Crosetto parleranno di flussi migratori, altro core business per l’Italia, e di lotta al terrorismo. L’idea è quella di promuovere quei partenariati alla pari, abbandonando “l’approccio predatorio” che ha caratterizzato la presenza europea in Africa anche nel secolo scorso, e che sarà al centro, insieme ai tema dei migranti, anche del G7 italiano. Un summit che si pone come “ponte” tra occidente e oriente, fin dalla scelta della location, come ribadisce la premier presentando la presidenza italiana (un ulivo il logo, le radici “ancorate nelle tradizioni” e le fronde “proiettate nel futuro”). Ma il vertice dei grandi, che avrà il suo momento clou a giugno in Puglia, servirà anche a confermare il sostegno dei 7 “all’Ucraina”, sottolinea la premier, archiviando le perplessità emerse con l’odg della Lega, poi modificato, nei giorni scorsi. Una questione su cui la premier non si è spesa in prima persona, demandando a Crosetto la soluzione che riportasse in linea l’alleato. Certo potrebbe avere affrontato la questione con Salvini, anche nella chiacchierata a margine del Cdm che ha avuto, raccontano, con più di un ministro. L’intenzione è quella di mantenere le tensioni con gli alleati a bassa frequenza, lasciando decantare questioni spinose come le candidature per le regionali, in particolare per la Basilicata, almeno per un mese, fino a dopo il congresso di Forza Italia. E sempre a primavera inoltrata potrebbe arrivare la decisione della premier – che nel suo partito tutti oramai danno per scontata – della candidatura alle europee.