lunedì, Maggio 6, 2024

Ilaria Salis, Tajani: “Governo impegnato per garantire rispetto, dignità e diritti”

La vicenda di Ilaria Salis “rientra tra gli oltre 2.400 casi di connazionali detenuti all’estero. Per ognuno di essi, indipendentemente dal merito della loro situazione giudiziaria, ci adoperiamo per fornire assistenza e garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali” Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’informativa urgente del governo alla Camera. “Così abbiamo fatto, fin dal primo giorno, per il caso Salis, ben prima che diventasse oggetto di polemiche politiche”. “Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi”. Lo ha detto Roberto Salis, il padre di Ilaria, la 39enne antifascista insegnante di Monza detenuta in carcere a Budapest da quasi un anno, all’uscita del ministero della Giustizia dopo gli incontri con i ministri degli Esteri e della Giustizia Antonio Tajani e Carlo Nordio.
“È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo – ha proseguito il padre di Ilaria – non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Abbiamo chiesto due cose, i domiciliari in Italia o in alternativa in ambasciata in Ungheria e entrambe ci sono state negate”. Tajani e Nordio hanno ricevuto separatamente il padre di Ilaria Salis accompagnato dall’avvocato Lasco. I ministri hanno evidenziato che i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono ogni interferenza nella conduzione del processo e nel mutamento dello status libertatis dell’indagato. I ministri hanno rappresentato le ragioni di diritto e di fatto per cui la richiesta di sostituzione della misura cautelare presso l’ambasciata italiana non è possibile. In particolare Nordio ha rilevato che un’interlocuzione epistolare tra un dicastero italiano e l’organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale e irricevibile.

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