venerdì, Luglio 4, 2025

Droga e sequestro di persona a Roma, chieste sette condanne

Le pene più alte chieste per Leandro Bennato e per il suo sodale Elias Mancinelli. 20 anni sia per il boss di Casalotti, detto il biondo, che per Mancinelli, sollecitati dai Pm Giovanni Musarò ed Erminio Amelio nel processo con rito abbreviato che vede alla sbarra altri cinque imputati. Una storia di torture e narcotraffico che si svolge tra ottobre e novembre del 2022. Al centro della vicenda una ‘retta’, Gualtiero Giombini, 71 anni detto il ‘Vecchio’, incaricato di custodire per conto del biondo 107 chili di cocaina. La sua colpa farsi rubare quel carico dal valore milionario. Un errore imperdonabile. Secondo la Procura, per recuperare la roba e arrivare agli autori del furto, Bennato e Mancinelli avrebbero segregato Giombini per diversi giorni in una baracca. Denudato nonostante le temperature, torturato con la pece bollente e gli aghi sotto le unghie. “C’aveva lo scotch in bocca, stava su una sedia, lui strillava, si lamentava”, confermerà il pentito Fabrizio Capogna. Giombini morirà per una polmonite non molto tempo dopo, l’8 dicembre. Bennato – sostiene la Procura – era il mandante e il regista del sequestro. 
Sevizie e metodi crudeli utilizzati anche con chi avrebbe osato rubare la bianca, Cristian Isopo, tenuto in ostaggio sempre nella stessa baracca, legato a una sedia con fascette da elettricista e picchiato. Isopo poi avrebbe restituito 77 chili di coca. Per farsi ridare altri 7 chili, sarebbero state rapite anche due donne, una sequestrata erroneamente per un caso di omonimia con la cugina e liberata dopo 8 ore. 

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