sabato, Maggio 18, 2024

Navalny, Biden: “Putin pagherà un prezzo”. Bild: “Alexei era al centro di uno scambio di prigionieri con Germania e Stati Uniti”

Joe Biden afferma che Vladimir Putin “avrà un prezzo da pagare” per la morte di Alexei Navalny. “Ho sentito diverse cose che non sono state confermate, ma il nocciolo della questione è che Putin è responsabile. Indipendentemente dal fatto che abbia ordinato o meno la morte dell’oppositore russo, non può essere tollerato”, dichiara il presidente americano. Lunedì la moglie dell’oppositore russo, Yulia Navalnaya, presenzierà al Consiglio Affari Esteri dell’Ue. Intanto secondo il quotidiano tedesco Bild, “Navalny è morto pochi giorni prima di una sua possibile liberazione”: Stati Uniti, Russia e Germania infatti stavano negoziando per uno scambio di prigionieri. Secondo Novaya Gazeta Europe, il corpo del dissidente è “in un obitorio in Siberia, e presenta lividi dovuti a convulsioni”. Uno di questi lividi sarebbe inoltre “compatibile con il massaggio cardiaco”. Nell’annunciare la presenza della moglie di Navalny al Consiglio defli Affari esteri europeo, l’Alto rappresentante Josep Borrell ha inoltre affermato che “i ministri dell’Ue invieranno un forte messaggio di sostegno ai combattenti per la libertà in Russia e onoreranno la memoria di Navalny”. Senatore trumpiano: designare Mosca sponsor del terrorismo Designare la Russia come stato sponsor del terrorismo dopo la morte di Alexei Navalny. Lo propone il senatore repubblicano Lindsey Graham, alleato di Donald Trump, suggerendo una iniziativa legislativa bipartisan che potrebbe materializzarsi già la prossima settimana. Oltre 400 manifestanti pro-Navalny sono stati fermati in Russia Nei primi due giorni di manifestazioni in memoria dell’oppositore Alexei Navalny, morto in carcere venerdì, la polizia russa ha fermato almeno 401 persone in 36 città del Paese: lo sostiene l’Ong per la difesa dei diritti umani Ovd-Info sul proprio sito web. Secondo la Ong, le persone perseguitate per motivi politici vengono regolarmente collocate in una cella di punizione. Ciò ha colpito non solo Navalny, che ha trascorso 226 giorni in una cella di punizione, ma anche il deputato Aleksei Gorinov, il politico Vladimir Kara-Murza, l’attivista di sinistra Daria Polyudova, la giornalista Maria Ponomarenko, il padre di Masha Moskaleva Alexei e altri detenuti. Nel 2023, almeno 40 persone condannate per casi politicamente motivati sono state rinchiuse in una cella di punizione, dice Ovd Info. In media vi hanno trascorso 15 giorni. Molti sono stati messi in isolamento più volte: in totale ci sono 82 casi di questo tipo, per 65 di essi è nota la durata della reclusione. Nel 2023 i “prigionieri politici” hanno trascorso in cella di punizione 1.015 giorni, ovvero quasi tre anni. Secondo il quotidiano popolare tedesco Bild Alexei Navalny è morto “forse poco prima di una sua possibile liberazione” nell’ambito di uno “scambio di detenuti” tra Usa, Russia e Germania. “Era in programma uno scambio di prigionieri tra Mosca, Washington e Berlino. Putin voleva riavere l”assassino di Tiergarten’, un agente che aveva sparato a un oppositore del regime a Berlino nel 2019. Lo ha persino accennato pubblicamente in un’intervista con Tucker Carlson. Si parlava della possibilità che Putin, in cambio, rilasciasse Navalny”, scrive il sito del giornale senza fornire altri dettagli in proposito. “Navalny è morto il 16 febbraio 2024, giorno di inizio della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Esattamente un mese prima delle elezioni presidenziali in Russia. E forse poco prima della sua possibile liberazione” premette la Bild. Solo due giorni prima dell’inizio della Conferenza, mercoledì, era circolato sui media un no-comment del Cremlino su un possibile scambio di prigionieri con gli Stati Uniti che chiedono il rilascio dell’ex marine Paul Whelan e del giornalista Evan Gershkovich, entrambi detenuti nelle carceri russe con accuse di spionaggio. Il giorno prima il Segretario di Stato americano Antony Blinken aveva dichiarato di aver parlato con Whelan in una rara telefonata concessa dalle autorità russe. Media: “Il corpo di Navalny in un obitorio in Siberia, presenta lividi” Secondo Novaya Gazeta Europe il corpo di Navalny è all’obitorio dell’ospedale clinico distrettuale di Salekhard, nell’artico russo. “Di solito i corpi di coloro che muoiono nelle colonie vengono consegnati direttamente all’Ufficio di medicina legale in via Glazkova, ma per qualche motivo sono stati portati alla clinica”, ha detto un dipendente della stazione di ambulanze di Salekhard, il cui edificio si trova nel raggio di 500 metri dall’ospedale. Il corpo avrebbe lividi, che sarebbero stati causati da convulsioni, non sarebbero quindi dovuti a percosse. Tra l’altro uno di questi lividi sarebbe compatibile con il massaggio cardiaco. Salekhard è la capitale dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets (Yamalo-Nenets Autonomous Okrug).

Articoli correlati

Ultimi articoli