Sono morti a poche ore di distanza uno dall’altro. Una vita da invisibili, con i riflettori che si accendono solo alla fine. Neppure i nomi sappiamo, di questi anziani, detenuti malati. Uno è morto nella sua cella di Rebibbia, aveva 66 anni ed era diabetico. L’altro in ospedale ma proveniva dallo stesso istituto di pena. 77 anni, una polmonite e un’insufficienza renale. Il garante nazionale dei detenuti annuncia verifiche, ma il carcere è compatibile con le malattie gravi? Chi conosce quel mondo ne racconta lo stato d’animo: “Si palpa con mano la paura di morire dietro le sbarre” dice il garante regionale, Stefano Anastasia.
Perché le cure specialistiche in carcere non sono sempre possibili.