venerdì, Maggio 3, 2024

Viaggio nei lotti Ater di Tor Marancia dove il degrado offende la dignità

Il 20 febbraio il crollo del soffitto del bagno, i sigilli e il trasferimento obbligato di Patrizia, con un figlio disabile a carico, nel campeggio di Castel Fusano. Un ambiente estraneo che ha peggiorato le condizioni di salute del suo Alessandro. La decisione di rientrare nell’appartamento; le docce offerte dai vicini.  “Chiedo solo una casa sicura”, dice la donna. 
Cadono a pezzi, dentro e fuori, le 12 palazzine popolari dell’Ater a Tor Marancia, quadrante sud di Roma. Oltre 100 famiglie costrette a convivere con impalcature e reti arancioni per schivare i crolli dei cornicioni. La decadenza mascherata dalla bellezza dei 22 murales d’artista realizzati sulle facciate color ocra. Un museo condominiale a cielo aperto, divenuto attrattiva turistica. La manutenzione straordinaria degli stabili, da queste parti, manca però dal 1978. Le contraddizioni del Lotto 1. Un bambino affacciato sul mondo, una delle tele urbane del comprensorio, mentre il cortile interno è diventato monopolio dello spaccio. Nessuno spazio di aggregazione per i giovani. Fermo negli uffici dell’VIII Municipio il progetto, con tanto di finanziamento privato, dell’associazione Tormararte per riqualificare uno stabile abbandonato.

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