venerdì, Maggio 17, 2024

La morte di Noemi Carrozza sulla Colombo: per la gip bisogna indagare ancora

Quella tragedia avvenuta nel giugno 2018 sembrava destinata ad essere una vicenda senza soluzione. Nessuna colpa, nessun responsabile, ma solo una giovane ragazza che poco prima di compiere 21 anni morì dopo aver perso il controllo del proprio motorino, a Roma, sulla via Cristoforo Colombo, finendo la sua corsa contro un albero.  Noemi Carrozza non aveva bevuto né assunto sostanze stupefacenti. Percorreva la strada al sotto del limite di velocità, non era al cellulare. Eppure cadde e in assenza del guardrail andò a sbattere contro quel grosso tronco morendo poche ore dopo all’ospedale Grassi di Ostia. “Bisogna individuare i gestori della strada nel tratto interessato dall’incidente.” Così si legge nell’ordinanza firmata dal gip Flavia Costantini che si oppone di fatto ad una nuova richiesta di archiviazione avanzata dalla procura per la morte di Noemi, campionessa romana di nuoto sincronizzato. La prima richiesta era arrivata sei mesi dopo l’incidente perché “il guardrail non era obbligatorio.” Il giudice ora vuole continuare ad indagare. Nell’ordinanza osserva che “la circostanza che quel tratto fosse un rettilineo e che l’albero fosse ben visibile non permette di giungere alla conclusione che non possa ipotizzarsi alcuna responsabilità in capo ai gestori della strada.” Dopo quasi sei anni, un passo avanti per la famiglia della giovane. “La nostra sofferenza”, dicono mamma Cinzia e papà Lorenzo, “è sempre la stessa. Ciò che importa è che venga riconosciuta la necessità di proteggere quel tratto di strada“.   

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