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sabato, Luglio 27, 2024

Processo Piscitelli, l’accusa illustra lo scenario e i motivi dell’omicidio

“Il delitto di Fabrizio Piscitelli non è casuale, accidentale, ma nasce in un quadro di contrapposizioni all’interno di un contesto criminale di tipo associativo”, quindi mafioso. Sono le parole del Pubblico Ministero Mario Palazzi in apertura d’udienza del processo per l’omicidio di “Diabolik” in corso davanti alla terza Corte d’Assise di Roma. Imputato per l’omicidio Raul Esteban Calderon. Il Pm chiede di mettere agli atti un’informativa di 200 pagine che ricostruisce – dice – lo scenario e i motivi dell’esecuzione eclatante del “Diablo” al Parco degli Acquedotti il 7 agosto del 2019. Palazzi parla degli albanesi, guidati da Elvis Demce, vicini al mondo degli Irriducibili. “Questo gruppo – spiega il magistrato – cercò di reperire notizie sull’agguato a Piscitelli e si organizzò per una reazione”. Il Pm antimafia cita due episodi: il tentato omicidio di Leandro Bennato e la pianificazione del fallito attentato a Giuseppe Molisso. “Bennato e Molisso – sostiene Palazzi – sono ritenuti dagli albanesi corresponsabili della morte del capo ultrà della Lazio”, freddato – secondo la Procura – dall’argentino Raul Esteban Calderon. Materiale probatorio importante, arricchito, conclude Palazzi, dalla collaborazione con la giustizia degli ex narcotrafficicanti romani: Fabrizio e Simone Capogna.

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