La città del cinema non ha il cinema. E il restyling del simbolo della città, il Castellaccio dei Monteroni, non avanza a passo spedito. Non è proprio un periodo fortunato per le grandi opere pubbliche di Ladispoli che per un motivo o per l’altro no non si sa quando vedranno luce. Più grave sempre la situazione dell’auditorium “Massimo Freccia” considerato che sarebbe dovuto essere realtà già due anni fa. Invece il tetto è ancora scoperchiato, dei locali interni non si sa nulla, in poche parole niente operai e futuro non chiarito dall’amministrazione comunale. Giunta che, anche se l’assessore a Turismo e Spettacolo, Marco Porro, non ha lasciato intendere ci siano grandi novità sul nodo ingarbugliato del teatro, starebbe comunque in pressing con i privati che si erano aggiudicati anni fa la gestione del Freccia, e nello stesso tempo si sarebbero dovuti occupare di ristrutturarlo. Per i ladispolani è un’opera “dannata”. Era stata inaugurata nella precedente amministrazione di centrosinistra, quindi più di 7 anni fa, poi venne chiusa per non funzionava praticamente niente (riscaldamenti compresi) e i musicisti suonavano al freddo. Per essere ultimato, come sostenuto nell’estate scorsa dall’amministrazione comunale, all’appello mancava il controsoffitto, l’impianto di proiezione e di aerazione. I ritardi erano stati addebitati all’aumento dei prezzi e del costo dei materiali. L’iter era ripartito nel 2021 quando la giunta di centrodestra aveva ottenuto il nulla osta della Sovrintendenza perché l’area era sottoposta a vincoli paesaggistici e speso decine e decine di migliaia di euro per le rifiniture e per formulare un bando pubblico. Nel 2016 il vecchio cinema “Lucciola” chiuse i battenti in piazza Marescotti aprendo invece a Cerveteri. I ladispolani da quell’anno non hanno un cinema in una città con oltre 40mila abitanti. «Molto grave – attacca Fabio Paparella, consigliere comunale di opposizione – abbiamo presentato anche un esposto alla Procura della Corte dei Conti. E a brevissimo ci muoveremo anche con la Regione». Una volta che sarà costruito per intero, il cine-teatro potrà contare su due sale contenenti almeno 500 posti, almeno 350 nella principale con dedica speciale a Gigi Proietti e sarà anche quella degli spettacoli teatrali. La seconda invece, in omaggio a Laura Antonelli, che ha vissuto proprio qui in città, potrà contenere un centinaio di spettatori. Non va meglio per il Castello dei Monteroni, maniero importante perché Alberto Sordi e Vittorio Gassman nel 1959 erano i protagonisti de “La grande guerra”, capolavoro di Mario Monicelli che scelse questo sito come set cinematografico e grazie a questa scelta molti ladispolani riuscirono ad assicurarsi una paghetta recitando come comparse. Il comune di Ladispoli si è aggiudicato un contributo economico di 3 milioni e mezzo dal Pnrr e i lavori erano anche partiti a settembre ma si sono interrotti momentaneamente. A sollecitare la ditta è stato il delegato alle Aree protette e consigliere comunale di Ladispoli Filippo Moretti. Nel progetto di recupero è inclusa anche la stalla esterna al Castello.