L’ingegnere Monica Tommasi, presidente dell’Associazione Amici della Terra Onlus, lancia un appello alle istituzioni per salvaguardare il Giardino “La Pellegrina” dalla costruzione di parchi eolici in prossimità di quello che, a pieno titolo, è stato inserito nel network dei Grandi giardini italiani. ‘Che ne sarà di questo giardino – scrive la Tommasi alle regioni Lazio e Umbria e ai sindaci di Bagnoregio, Bolsena, Luriano, Celleno, Montefiascone, Viterbo, Orvieto, Castelgiorgio e Porano. ‘ubicato nel Comune di Bagnoregio, a confine con Orvieto in Località Casa Nuova, distante appena 4 Km in linea d’aria da Bolsena. I Signori Graham, che hanno scelto di vivere nelle nostre campagne, hanno recentemente realizzato questo magico spazio verde avvalendosi del noto paesaggista Stuart Barfoot, che ha creato cinque giardini tematici impiegando oltre 500 specie di piante. Sono poi riusciti ad inserirlo nel network Grandi Giardini Italiani che comprende tra gli altri Ninfa, Villa Lante, Villa D’Este, Villa Adriana e Castello di Ruspoli’. ‘Il giardino – continua – è destinato ad essere visitato da professionisti e appassionati da tutti Europa, senonchè sono intervenuti una serie di progetti per impianti eolici e fotovoltaici che rischiano di cancellarlo dal territorio. Prima il progetto eolico Phobos (sette grandi aerogeneratori alti 200 metri, di cui PEOS 6 e 7 sul territorio a nord del giardino) quindi il progetto eolico Bagnoregio (anche in questo caso sette grandi aereogeneratori alti 200 metri, di cui TRC 1,2,3, sul territorio ad est e a sud del giardino), per ultimo un progetto agrivoltaico denominato Deimos esteso su circa 70 ettari che abbraccia il giardino su tre lati (notiza di pochi giori fa desunta dal sito del ministero dell’ambiente, ove è in corso di procedimento il VIA con scadenza delle osservazioni fissata al 26 Aprile 2024). Non abbiamo parole per commentare la scriteriata politica energetica nazionale, iniziata dal Governo Draghi e poi proseguita senza soluzioni di continuità dal governo Meloni. Proprio quest’ultimo ha approvato il progetto Phobos lo scorso mese di giugno, laddove i ministeri competenti (Mase e Mic) erano entrati in contrasto, provocando la presentazione di ricorsi da parte dei proprietari coinvolti, di associazioni (Amici della Terra) e di Comuni (Orvieto e Castelgiorgio), che saranno discussi nel prossimo mese di luglio presso il Tar dell’Umbria. Elemento comune a molti progetti di impianti eolici/fotovoltaici di un ampio territorio a carattere interregionale è costituito dalla nuova stazione elettrica prevista nel progetto Phobos in Località Torraccia nel Comune di Castel Giorgio a confine con quello di Acquapendente. Proprio qui gli amici della Terra ed i Comitati locali organizzarono un sit-in nell’Aprile 2023 per scongiurare il pericolo di invasione dell’Alfina con pali e pannelli made in Cina. Oggi siamo oltre il pericolo, siamo avvolti da paura (Phobos) e da terrore (Deimos), grazie ad assurde normative che, in nome della crisi energetica e climatica, non fanno altro che favorire la speculazione da parte di grandi gruppi imprenditoriali attraverso una colonizzazione selvaggia del Bel Paese, senza risolvere i problemi ambientali e, probabilmente, aggravandoli”.