venerdì, Maggio 3, 2024

Via libera al Def, il Pil 2024 fissato all’1%. Giorgetti: “Superbonus devastante ma non servirà una manovra correttiva”

Il consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza. Il Pil del 2024 è stato fissato al +1%. Nella Nadef, il Pil programmatico per quest’anno era al +1,2%. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti spiega: “Presenteremo il nuovo Def anche prima della data del 20 settembre”. E sul Superbonus afferma: “E’ stato devastante per i conti pubblici, ma non servirà una manovra correttiva”. Il prodotto interno lordo nelle stime del Def crescerà poi dell’1,2% nel 2025, in calo rispetto al +1,4% della Nadef del settembre scorso, per rallentare poi a +1,1% nel 2026 (ma in miglioramento rispetto al +1% della Nadef). Nel 2027 la crescita è stimata a +0,9%. Il rapporto deficit/Pil per il 2025 è previsto al 3,7%, il leggero aumento rispetto al 3,6% indicato nella Nadef, mentre nel 2026 è atteso in discesa al 3% (2,9% nella Nadef) per poi arrivare al 2,2% nel 2027. Il debito è atteso al 138,9% del Pil nel 2025, un punto in meno del 139,9% indicato nella Nadef, e al 139,8% nel 2026 (rispetto al 139,6 della Nadef). Nel 2027 è previsto in lieve calo al 139,6%. Il ministro Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa, illustrando il Def che indica solo il quadro tendenziale, spiega come “la mancanza del programmatico è un fatto non nuovo, verificatosi già in 4 precedenti”. C’è “un’incertezza generale dell’economia globale afflitta, dopo il Covid, anche da conflitti – osserva Giorgetti -. Gli elementi di preocupazione rimangono, ma l’economia italiana si è dimostrata più resiliente di altre in Europa. E’ aumentato molto l’export e questo ci conforta, ci sono segnali sul fatto che la locomotiva tedesca ha ricominciata a ingranare. Bisogna essere ottimisti, ma il quadro generale induce al realismo e alla prudenza”. Il debito pubblico in risalita previsto dal Def “è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni” ma successivamente al 2026 “comincerebbe a scendere”, evidenzia il titolare del dicastero di via XX settembre. “Al ministero stiamo pensando come andare ulteriormente a lavorare su tagli di spesa ai ministeri – afferma -. Onestamente non ci aspettavamo il disastro del Superbonus e questo complica il quadro ma l’obiettivo è andare a confermare il taglio della decontribuzione. L’andamento della decontribuzione in qualche modo ci conforta sotto questo aspetto”. “Vendere gli immobili pubblici? Assolutamente favorevole, bisogna trovare quelli che li comprano a un prezzo equo – dice -. E’ chiaro che gran parte del patrimonio alienabile è stato già venduto”.


 

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