lunedì, Aprile 29, 2024

Strage Suviana, individuata la quinta vittima. L’ira della Cgil: “Questi sono morti di appalto”.

I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato i corpi di due dei quattro dispersi nella strage di Suviana, teatro della tragedia alla centrale idroelettrica Enel. Il bilancio è salito così a cinque vittime. I soccorritori hanno riportato scenari da incubo: “Uno degli interventi più difficili che sia stato chiamato a gestire nella mia carriera”, ha affermato Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco e che coordina tutte le squadre di soccorso. I suoi uomini procedono sott’acqua e al buio. Come dopo il disastro della Costa Concordia. “Ho visto pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda”, ha aggiunto il comandante dei sommozzatori della Gdf di Rimini, Giovanni Cirmi.. “Questi sono morti di appalto”. Lo ha detto Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, durante lo sciopero generale per dire basta alle morti sul lavoro dopo la strage della centrale di Bargi. “E’ il giorno della rabbia, perché dopo lo sgomento penso che sia assurdo e inaccettabile, indegno di un Paese civile anche il comunicato e la conferenza stampa di Enel Green Power. La deresponsabilizzazione della filiera degli appalti fa sì che si elenchino tre o quattro aziende, ma oggi non non abbiamo notizia formale, ufficiale da parte dell’azienda su quali aziende impiegassero i dipendenti” deceduti, dispersi e feriti gravi. “Queste tragedie continuano ad accadere tutti i giorni, questo sciopero che avevamo proclamato sui temi della sicurezza dimostra la necessità di intervenire per bloccare questa guerra civile, c’è una strage di cui questo Paese deve prendere atto, servono misure immediate che siano in grado di fermare questa mattanza”. Lo ha detto il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri, a margine di un’assemblea per lo sciopero, a proposito dell’esplosione di Suviana e sottolineando la necessità di intervenire sui subappalti. “Cosa bisogna fare per avere nei subappalti pritati le regole per i pubblici? Quanti morti dobbiamo vedere ancora?”. “Uno degli interventi più difficili che sia stato chiamato a gestire nella mia carriera”. Lo dice Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco e che coordina tutte le squadre di soccorso a Suviana, teatro della tragedia alla centrale idroelettrica Enel. I suoi uomini, continua Petrone, procedono sott’acqua e al buio. Come dopo il disastro della Costa Concordia. “Ho visto pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda”, aggiunge il comandante dei sommozzatori della Gdf di Rimini, Giovanni Cirmi. Proseguono intanto le ricerche dei quattro dispersi in seguito alla tragica esplosione avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi nel bacino artificiale di Suviana (Bologna). L’incidente ha causato anche tre vittime accertate e cinque feriti. Proseguono nella centrale idroelettrica di Bargi, in provincia di Bologna, le complesse operazioni dei sommozzatori dei vigili del fuoco per la ricerca dei 4 dispersi dopo l’esplosione avvenuta due giorni fa. Le attività al momento non hanno ancora dato esito positivo. I soccorritori stanno operando nei piani -8, -9 e -10, nelle quali è impiegato un dispositivo di soccorso di 100 vigili del fuoco. In via di stabilizzazione l’afflusso d’acqua nei piani allagati della centrale, situazione che ha consentito la ripresa delle operazioni. La sicurezza sul lavoro è una priorità che questo governo si è posta fin dall’inizio. Siamo già intervenuti aggiungendo 1600 ispettori del lavoro a quelli che c’erano e raddoppiando a 1 miliardo e mezzo di euro i fondi Inail per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e per la prevenzione”. Così, in un’intervista a Qn, il ministro del lavoro Marina Calderone. Il comandante dei sommozzatori della Guardia di finanza di Rimini, Giovanni Cirmi, dice a “Repubblica” di aver visto “pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda”. Racconta di essere sceso con i suoi uomini a ispezionare i locali, di aver trovato rottami dappertutto e di aver visto solo pochissime mura integre. “Temo che per le persone investite dallo scoppio e dalle fiamme non ci sia stato scampo – osserva -. Le parti metalliche della turbina sono state proiettate in ogni direzione. Non avevo mai visto una cosa del genere, deve essere stato spaventoso”. “Nella produzione elettrica totale, la centrale del Brasimone conta davvero poco. Quindi per l’approvvigionamento non ci saranno problemi. Allo stesso tempo, però, un incidente gravissimo come questo impedirò nell’immediato di fare nuovi impianti. Ed è un problema”. A dirlo, in un’intervista a QN, Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia. “La centrale vicina saranno ferme per parecchi mesi, forse anni. Saranno coinvolte da una manutenzione straordinaria che durerà parecchio tempo”

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