Il Borgo di Pratica di Mare torni pubblico insieme a tutte le strade che costituiscono la sua corte interna: la protesta simbolica di un residente arriva fin sotto il Comune di Pomezia. È durata una decina di minuti in tutto la protesta, clamorosamente pubblica e solo simbolica, messa in atto quest’oggi lunedì 15 aprile attorno alle ore 10,00 da un anziano residente del Borgo pometino di Pratica di Mare. Si tratta del signor Antimo Marandola, residente da tempo all’interno del prestigioso sito immobiliare. Il signor Marandola, nonostante la sua disabilità, ha deciso di bloccare il centro-città per far sentire forte la sua voce alle Istituzioni Pubbliche. A cominciare da: Procura della Repubblica e Tribunale di Velletri, Carabinieri, ma anche Polizia Locale, etc. Il signor Antimo Marandola si è piazzato con una sedia da campeggio lungo la centralissima via Virgilio, proprio davanti piazza Indipendenza, dove si trova la sede del Comune, ed ha accettato di alzarsi, sollecitato con molta gentilezza dai vigili della Polizia Locale pometina, solo dopo la garanzia di poter parlare con il sindaco, Veronica Felice. Vi sarebbe stato anche un colloquio top secret tra il sindaco Felici e l’anziano residente. Ma non è emerso, al momento, nulla di più. Nessuno conferma. Nessuno smentisce. Lo ripetiamo: si è trattato, da quanto ci viene confermato da vari cittadini presenti in loco ed anche dalle stesse autorità pubbliche, di un gesto solo simbolico. Un gesto spinto forse dalla disperazione. Teso, da parte dell’anziano, a sottolineare le difficoltà che lui e sua moglie hanno nel poter usufruire liberamente delle strade interne al Borgo di Pratica di Mare, dentro cui vivono e risiedono entrambi. Strade interne al Borgo il cui accesso (anche per i mezzi pubblici di soccorso, così ci viene riferito!) è ancora oggi ostruito da due anfore poste neri pressi dell’ingresso del Borgo stesso oltreché da un vigilantes con la sua auto di servizio. Secondo alcuni dei proprietari degli immobili interni al Borgo, tali strade sarebbero invece private. La contesa giudiziaria, fin’ora, ha dato ragione a chi ritiene che le strade siano pubbliche. Non a caso, in passato, nel Borgo, hanno trovato ospitalità anche attività notoriamente pubbliche, come una una caserma dei carabinieri o un ufficio postale. Alcune cause giudiziarie sono ancora in corso. Di fatto, l’accesso all’interno del Borgo resta ancora limitato da transenne ed anfore e l’accesso dei cittadini impedito alla pubblica fruizione.