mercoledì, Maggio 1, 2024

Roma, torture e narcotraffico: Leandro Bennato condannato a venti anni

Una storia di torture e narcotraffico che si svolge due anni fa tra Casalotti e Boccea. Ora la sentenza del gup del tribunale di Roma al termine del processo con rito abbreviato: 20 di reclusione per Leandro Bennato, accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di 107 chili di cocaina. La stessa pena era stata richiesta dal pm per il suo complice, Elias Mancinelli, condannato a 19 anni e 4 mesi.
Al centro del procedimento, scaturito dalle indagini della DDA di Roma, episodi messi in atto, tra novembre e dicembre del 2022, dal gruppo criminale guidato da Bennato. E valsi altre cinque condanne con pene dai 7 anni e 4 mesi ai 4 anni e 10 mesi.   
Tutto ruota intorno alla figura di Gualtiero Giombini, incaricato di custodire l’ingente quantitativo di sostanza stupefacente. La sua colpa farsi rubare quel carico dal valore milionario. E proprio a causa del furto, Bennato e Mancinelli avrebbero segregato Giombini per diversi giorni in una baracca. Denudato nonostante le temperature e seviziato per ottenere informazioni utili a recuperare la cocaina. Giombini, morto nel dicembre scorso, venne liberato dopo aver indicato come uno dei responsabili Cristian Isòpo. Anche lui tenuto in ostaggio sempre nella stessa baracca e picchiato. Isòpo poi avrebbe restituito 77 chili di coca. Per farsi ridare altri 7 chili, sarebbero state rapite anche due donne. 
Il nome di Bennato spunta anche nelle carte dell’indagine sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, freddato un colpo di pistola nell’agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti.

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