lunedì, Maggio 6, 2024

Censimento dei senza dimora che vivono nella capitale. Più di 1.500 volontari in campo

“Notte della solidarietà”. L’iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche sociali di Roma Capitale con l’Istituto Nazionale di Statistica per censire la popolazione senza dimora sul territorio comunale di Roma. A rendere possibile il censimento, i volontari che hanno scelto di aderire registrandosi attraverso il portale dedicato all’evento Un’iniziativa che ha visto in particolare la partecipazione dei giovani, secondo i numeri annunciati nel corso del punto stampa effettuato in serata in Campidoglio. Più di 700 giovani universitari su un totale di 1962 iscritti, dei quali 1657 volontari operativi. Il 62 per cento delle adesioni è arrivato da donne, il 37 per cento da uomini, 795 sono studenti universitari e 328 volontari over 60. Sei le università coinvolte, 36 enti aderenti e 127 organismi coinvolti. Tutti coloro che hanno risposto all’appello di solidarietà
sono stati organizzati in squadre, suddivisi in 20 cluster e 338 aree, e, proprio in queste ore e per tutta la sera di sabato 20 aprile, stanno collaborando alla rilevazione con l’obiettivo di individuare e conteggiare le persone senza tetto, che vivono per strada, in sistemazioni di fortuna o nei dormitori e nelle strutture di accoglienza. Alla realizzazione hanno preso parte 36 associazioni tra cui Croce Rossa, comunità di Sant’Egidio, Angeli su due ruote, Mamma Roma. Obiettivo comune, “realizzare una città che include e non vuole lasciare nessuno ai margini” come spiegato da Barbara Funari, assessora alle Politiche sociali di Roma Capitale nel corso del punto stampa organizzato in Campidoglio. “Roma fa da capofila, altre 14 città seguiranno questo modello “ha spiegato l’assessora. “L’impatto diretto con i più fragili non è stato facile, ma ancora più difficile è stato ribaltare alcuni ruoli e visioni – è stato il racconto appassionato di Cristina, studentessa dell’università di Tor Vergata, che ha portato la propria testimonianza -. Abbiamo avuto l’onere e l’onore di entrare in punta di piedi nella vita di queste persone che, contrariamente a quanto si pensi, hanno voglia di sentire e farsi sentire. Non abbiamo solo censito delle statistiche, ma delle intere vite”. “La notte della solidarietà ci ha permesso di crescere umanamente – ha concluso Cristiana -. La nostra speranza è che il numero di partecipanti continui a crescere”.

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