sabato, Maggio 4, 2024

Elezioni Civitavecchia, Tullio Nunzi passa il centrosinistra al microscopio

Sono convinto che Civitavecchia, città gestita tanti anni dal centro sinistra, città rossa per antonomasia, per colpa di scelte scellerate fatte da gruppi dirigenti, da élite politiche anche al prossimo turno rischia di essere governata a destra. Ormai la politica si è adeguata ad internet, all’istante al momento ma dopo che due giunte di sinistra (Tidei e Saladini) furono fatte cadere per problemi tutti interni alla sinistra, è difficile che l’elettorato ti permetta di governare: infatti da dieci anni a sinistra non si tocca palla. Reputavo che fosse arrivato il momento della fine di questa impasse, in particolare modo per i problemi che hanno investito il centro destra, la bagarre pre-elettorale, le crisi della giunta, le crisi tra i partiti che hanno riempito i giornali. Invece negli incontri fatti per arrivare alla creazione di una vera coalizione (incontri a cui avranno partecipato dirigenti di dieci anni fa) ahimé non si è riusciti a coagulare niente, anzi le diversità si sono pari pari riproposte se non aggravate. I gruppi dirigenti dei vari partiti incapaci di fare sintesi, dopo 5 anni di opposizione comune alla giunta Tedesco non sono riusciti a delineare una linea comune, una squadra coesa sui problemi di sviluppo di questa città. La cosa sembra assurda, in altre città(Napoli o Firenze) si è riusciti a mettere insieme coalizioni, a Civitavecchia no. Comprendo come per le elezioni europee, sia per il sistema elettorale, sia per diversità di vedute sia difficile trovare compromessi e linee comuni.Io che mi reputo un socialista liberale e riformista (termini ormai arcaici ma vista l‘età) per le Europee voterò chi mi garantisce la difesa dell’Ucraina dall’aggressione e invasione russa, una fede nell’Europa contro ogni sovranismo e populismo, una difesa comune purtroppo ancora inesistente e quindi una permanenza nella Nato, garanzia in questo momento storico contro eventuali revanscismi risorgenti. E voterò chi è l’espressione di questo territorio che di Europa e buon governo ha bisogno.ì La cosa che non comprendo e temo non venga compresa dall’elettorato di sinistra è: come sia possibile non trovare un accordo per cos’è più converte: la trasversale Monte Romano-Civitavecchia, su come gestire le varie partecipate, su come far dialogare porto e città, su come concludere la ristrutturazione di un mercato, una vergogna da 15 (quindici) anni, di come recuperare a vocazione turistica un territorio sfruttando una economia del mare ed un porto ai primi posti in Europa. Se su questi temi non si è riusciti a trovare una quadra ovviamente i gruppi dirigenti, nel caso di una malaugurata e rovinosa sconfitta dovranno assumersene le responsabilità. Unico tema su cui si ottiene l’unità è l’antifascismo. Il cielo sa quanto sia necessario ,insieme al rispetto della nostra costituzione, ma non è sufficiente per tenere insieme una coalizione. Sono necessarie proposte non solo contro qualcuno, che spesso diventano un alibi per i gruppi dirigenti per non maturare progetti comuni, per evitare il confronto.
Nella mia attività professionale se non raggiungevi gli obbiettivi dovevi risponderne in prima persona ; in politica purtroppo non sempre è così. Nonostante per anni sia stato intriso di ideologia, il mio lavoro in organizzazioni imprenditoriali, (in alcune dovevi anche essere eletto) mi ha reso esplicito che se vuoi cambiare una cosa devi vincere; per vincere devi fare compromessi – termine aborrito – ma che ti permette di gestire nel modo migliore il futuro, non rimanere una perenne platonica, minoranza, aristocratica, referenziale ma incapace e impossibilitata a cambiare una città. Puoi reputare di avere la meglio gioventù, puoi pensare che l’intera umanità debba adattarsi alla propria linea, puoi avere una indignazione omnia su alcuni problemi, ma in politica ragione te la danno il consenso, i voti e gli elettori. Da quello che ho compreso, in pratica un primo tavolo della sinistra avviato con i 5 stelle si è immediatamente concluso per la totale avversione dei pentastellati a dialogare con forze di sinistra ,in particolare con il Pd. Il tutto passato sotto silenzio, senza nessun motivazione polemica né con polemiche giornalistiche prive della indignazione suddetta; se qualcuno nemmeno si siede al tavolo per discutere sinceramente non la prenderei bene. Ovviamente si pensa al ballottaggio per cui si preferisce il silenzio. Sul secondo tavolo con Italia Viva, il PD ed altre forze non si è raggiunto l’accordo, sempre da quello che sembra sul nome del candidato, con conseguente polemica sulla stampa. Polemica che non conveniva a nessuno. Quindi ad oggi ci sono 7 candidati a sindaco. Sinceramente per uno come me che in questi anni ha votato nell’ambito del centro sinistra la prima tentazione è stata quella di non andare a votare; in parte per protesta per lo sfarinamento dei gruppi dirigenti, anzi dei partiti incapaci come 10 anni fa di arrivare ad una sintesi sul governo della città. Ho fatto sempre parte di quello che si definisce “elettorato motivato” e pure di quello “ affascinato” con conseguente atteggiamento pedagogico, misto di supponenza e snobismo e spesso sono stato affetto da una patologia, un vero e proprio senso di responsabilità come se fossi parte in causa ma sono un semplice, anonimo elettore. Per cui parteciperò a tutte le presentazioni dei programmi (ad alcuni come quelli del Pd ho anche contribuito) e a quelli che daranno spazio a tematiche come sviluppo del turismo, del commercio, del terziario, del territorio inteso come contenitore dei segmenti turistici, attenzione alle piccole e medie imprese, che in questa città rappresentano oltre il 70% del pil: a chi evidenzierà questi temi, darò il mio voto solitario. Darò altresì la mia preferenza a quelle forze politiche che prima del ballottaggio presenteranno i nominativi (almeno in parte, comprendo le varie necessità) della giunta, senza dare vita a quel mercato indegno delle vacche visto in ogni campagna elettorale. A quelle forze che presenteranno persone competenti; perché merito e competenze in questa città sono termini desueti, a mio avviso rivoluzionari, ma assai poco praticati, anzi spesso anche a sinistra avversati. Lo scenario finale potrà avere diverse conclusioni: classico, che mi auguro, un sindaco di sinistra al ballottaggio con una lista di destra, un po’ come avvenuto alle ultime elezioni poi perdute. Anomalo e spero inverosimile una lista di destra, con una di centro ma a quel punto le élite delle liste di sinistra che non hanno raggiunto un accordo dovranno non solo vergognarsi ma emigrare in altri lidi.

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