venerdì, Maggio 3, 2024

Piano per ripopolare il centro storico di Ardea, dopo 20 anni la Giunta ci riprova

Era il 2005 quando ad Ardea fu approvato il piano particolareggiato del centro storico, strumento di pianificazione territoriale che attua il piano regolatore generale. Un iter lungo e parecchio dispendioso che non fu concluso. Ora, dopo quasi 20 anni, la giunta Cremonini ci riprova e con una delibera dà indirizzi agli uffici sugli obiettivi strategici per ripopolare il centro storico, anche dando la possibilità di realizzare nuovi edifici moderni all’interno del contesto della “rocca”. In primis, “mettere il paesaggio in relazione con il contesto di vita della comunità, con il proprio patrimonio culturale e naturale, considerandolo quale fondamento di identità. L’obiettivo mette in primo piano il ruolo della comunità nella conservazione del patrimonio naturale e storico-culturale che rappresenta l’elemento costitutivo del paesaggio e allo stesso tempo l’elemento identitario in cui la comunità stessa si riconosce”. Altro obiettivo “proteggere, conservare e migliorare i patrimoni naturali, ambientali, storici e archeologici, gli insediamenti e le aree rurali per uno sviluppo sostenibile di qualità”. “Integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e di settore, anche al fine di una politica di recupero dell’identità e della funzionalità del Centro, tesa a ripopolare la zona anche attraverso interventi di cambi di destinazione d’uso che permettano una migliore fruizione per la collettività delle aree ed immobili esistenti”. Per fare questo sono vari punti di cui si interessa il piano particolareggiato del centro storico di Ardea. Classificazione degli edifici attraverso la lettura dei caratteri tipologici e stilistici che permettano di individuarne il valore storico, architettonico, ambientale. Definizione delle modalità del recupero e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, di valore artistico, ambientale e di quello dimesso, tra cui il Castello. Rivitalizzazione socio-economica e conservazione attiva attuata mediante l’integrazione tra residenza, servizi e commercio. Valutazione sulla possibilità di valorizzare in chiave urbana e turistica il patrimonio archeologico emerso. Definizione dei gradi di trasformabilità degli edifici e di parti del tessuto urbano. Previsione di una adeguata riqualificazione degli spazi aperti, ovvero dei luoghi urbani caratterizzanti sistema insediativo (il sistema delle piazze, dei giardini, dei parchi). Elaborazione di un apparato normativo finalizzato al recupero e alla valorizzazione de patrimonio edilizio di valore storico e archeologico che individui specifici criteri metodologici d’intervento volti non solo alla conservazione tout court, ma che definisca le linee guida per la realizzazione di edifici contemporanei.

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