venerdì, Maggio 3, 2024

Omicidio Torvaianica: nuova udienza

Potrebbe esserci un mandato di arresto per Altin Sinomati, detto Aldo o Il Lungo. Il narcotrafficante albanese, al momento irreperibile, è indagato per concorso nell’omicidio di Torvaianica. A parlare del personaggio, del ruolo avuto nel delitto mafioso del connazionale Shehaj Selvadi, chiamato Simone o Passerotto, è Dario Ferrara, Comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri. Teste chiave per il pubblico ministero Francesco Cascini.
A Sinomati – spiega Ferrara in Corte d’Assise a Frosinone – si è arrivati grazie a ulteriori Sky ECC. Chat criptate che lo fanno ritenere – sostiene il Colonnello – vicino alla cerchia di Leandro Bennato e Giuseppe Molisso. Con Molisso parla del prezzo della cocaina, di carichi persi, a testimonianza – dice il teste – della confidenza tra i due.
Sinomati avrebbe dato 150mila euro a Raul Esteban Calderon, accusato di essere anche il sicario di Fabrizio Piscitelli, per uccidere Simone.  Il 27 luglio del 2020 – riferisce Ferrara – a casa dei Bennato, l’argentino avrebbe saputo dell’obiettivo e insieme a Elias Mancinelli, sodale di Leandro, avrebbe iniziato a fare i sopralluoghi al Bora Bora.
Lo stabilimento dove il 20 settembre – secondo la Procura di Roma – Calderon ed Enrico Bennato avrebbero sparato a Shehaj.  L’esecuzione pianificata, questa l’accusa, dall’argentino e da Molisso. Gli altri due imputati, Cianfrocca e De Rosa, avrebbero invece reperito uno l’arma, l’altro la moto. E poi Sinomati, ricercato per essere il presunto mandante dell’agguato.

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