mercoledì, Maggio 15, 2024

Amianto, nel 2023 500 morti nel Lazio

In Italia si continua a morire di amianto ed il Lazio è una delle regioni con i numeri più alti. Dati diffusi in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. Nel nostro Paese negli ultimi dieci anni le persone morte per malattie correlate all’asbesto sono state circa 60 mila. Solo l’anno scorso l’Osservatorio Nazionale amianto ha censito circa 2000 casi di mesotelioma, che ha un indice di mortalità superiore in oltre il 90 per cento dei casi. Oltre al mesotelioma ci sono i tumori al polmone da esposizione all’amianto, quelli alla laringe, alla faringe, all’esofago, allo stomaco, al colon, al fegato e alle ripercussioni cardiache dell’asbestosi. La giornata commemora i lavoratori deceduti per il contatto con quel minerale. Tra gli oltre 30mila casi esaminati nel settimo Rapporto del Registro Nazionale dei Mesoteliomi, che risale al febbraio 2022, c’è anche l’elenco delle regioni a maggior rischio, perché ancora piene di amianto. Si tratta di Lombardia, Piemonte, Liguria e Lazio che da sole totalizzano più della metà dei casi segnalati. Nella nostra regione in particolare i mesoteliomi censiti fino al 2018 sono stati 1448, il 4,6 per cento del totale. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha censito nel 2023 circa 110 mesoteliomi, con un impatto di circa 100 morti. A questi vanno sommate oltre 220 diagnosi di tumore al polmone asbesto correlato, il 90 per cento dei quali con esito mortale. E poi tutte le altre patologie asbesto correlate, per un totale di 500 morti nel solo 2023.

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