sabato, Maggio 18, 2024

Ponte sullo Stretto, i dubbi di Federlogistica sull’altezza. Ciucci: “Le grandi navi hanno spazio per passare”

È già l’opera più discussa e chiacchierata nella storia d’Italia. Si apre infatti un nuovo fronte di polemica sul ponte sullo Stretto di Messina. A esprimere nuovamente le proprie perplessità è Luigi Merlo, numero uno di Federlogistica, secondo cui sarebbe il ponte sarebbe troppo basso per le grandi navi. L’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, invece rassicura che navi da crociera e portacontainer non avranno problemi a transitare nello Stretto una volta costruita la struttura. In un’intervista Luigi Merlo ribadisce che un’altezza massima di 65 metri sul livello del mare “impedirebbe” il transito di alcune grandi navi, “alte più di 68 metri”. E non finisce qua: essendo la struttura a campata unica, i 65 metri di altezza verrebbero raggiunti solo nella parte più alta, mentre verso le due sponde (il cosiddetto franco navigabile) si ridurrebbe ulteriormente. La risposta arriva da Ciucci che sottolinea come il franco navigabile sia “di 72 metri per una larghezza di 600 metri e si riduce a 65 metri solo in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario. Questi parametri sono in linea con i ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali, in coerenza con le procedure stabilite dalle norme International Maritime Organization“. L’a.d. della Stretto di Messina aggiunge poi che la commissione tecnica istituita al ministero ha già effettuato “un esame approfondito del traffico” degli ultimi anni nello Stretto, suddiviso per le diverse imbarcazioni, “dal quale non emergono criticità”. E sempre Ciucci fa notare che la quasi totalità delle navi portacontainer solca il Mediterraneo dopo avere attraversato il Canale di Suez e, quindi, dopo essere transitate al di sotto dell’Al Salam Bridge, il cui franco navigabile “è inferiore ai 72 metri” che saranno disponibili a Messina. A rassicurare interviene anche Marco Lombardi, amministratore delegato di Proger Spa, società coinvolta nella progettazione dell’opera. “Il ponte sullo Stretto regge benissimo, è un’opera sicura, innovativa e il via libera arriverà presto”, afferma. Le opposizioni però non si lasciano convincere. “È un ponte costosissimo, inutile e fatto male”, scandisce la deputata del Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, Laura Boldrini, accusando il governo di arrivare a concepire una spesa di 15 miliardi di soldi pubblici “per una follia simile”. 

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