lunedì, Maggio 20, 2024

I pendolari di Orte: ”Per evitare il sovraffollamento, tolto un treno”

Per fare ”posto” ai pendolari umbri, penalizzati dai lavori in corso nella tratta ferroviaria Terni-Foligno, da ieri il treno regionale 4256 da Rieti per Roma Tiburtina delle 7,19 non effettuerà più la fermata di Orte fino al 7 giugno. ”Se, da un lato, il viaggio dei pendolari umbri è più sicuro, evitando il sovraffollamento del treno – dice il Comitato dei pendolari di Orte – dall’altro togliere un intero convoglio dall’offerta dei viaggiatori in partenza da Orte in piena fascia pendolari ci sembra a dir poco assurdo. Peraltro, il treno è di competenza della Regione Lazio. Il Comitato ripercorre la vicenda: ”A partire dal 4 maggio sono iniziati dei lavori di potenziamento della rete infrastrutturale tra le stazioni di Terni e Foligno. In conseguenza di ciò, il treno n. 4565 da Foligno per Roma – per il quale da tempo chiediamo il ripristino del servizio viaggiatori ad Orte – è stato cancellato fino a fine lavori, pertanto, i pendolari umbri utilizzano il treno n. 4256 da Rieti per Roma Tiburtina”. Si tratta di un treno di poche carrozze che quando arriva ad Orte, è già pieno. ”Nei primi giorni di questa settimana i viaggiatori non sono stati fatti salire sul treno anche con l’intervento della Polfer – dice il Comitato – Così gli sfortunati pendolari in partenza da Orte (alcuni residenti anche in Umbria) hanno dovuto ripiegare sui treni successivi, spostando soltanto il problema dell’affluenza. Finché Trenitalia ha comunicato che, a partire dalla data odierna (ieri ndr) il treno n. 4256 non effettuerà più la fermata di Orte, fino al 7 giugno”. Il Comitato dubita che questa scelta possa risolvere il problema. ”Non sarebbe stato più semplice – si chiede – sostituire il materiale del 4256 con quello del 4565 che ha il doppio delle carrozze? La stessa Trenitalia, inoltre, non si è affatto preoccupata che mercoledì 8 maggio il treno n. 34735 avesse 4 carrozze chiuse, fosse saturo con tantissimi viaggiatori in piedi al limite della sicurezza e che viaggiasse anche in ritardo”. Il Comitato dei pendolare ricorda che quella di Orte ”resta fra le 100 stazioni più importanti d’Italia, punto nevralgico della viabilità ferroviaria, con un notevole bacino di utenza che raccoglie l’alto Lazio e la bassa Umbria, al punto da avere la fermata di un Freccia Rossa. Vista l’affluenza alla stazione di Orte, ripresa con vigore dallo scorso 1° aprile a seguito dell’interruzione dello smart working, ci chiediamo come sia possibile che la soluzione per evitare sovraffollamenti sia quella di togliere un treno”. Il Comitato chiede quindi che venga tempestivamente ripristinata la fermata ad Orte del treno n. 4256 e che venga adeguato all’eccezionale affluenza. ”Cogliamo l’occasione per chiedere se il cambio orario che entrerà in vigore il prossimo mese di giugno – dice ancora il Comitato – preveda variazioni di frequenze ed orari dell’offerta di trasporto sulla tratta Roma-Orte, rispetto all’orario invernale tuttora in vigore. Tale nostra richiesta è rivolta anche alla conferma dei treni di competenza delle Regioni Toscana, Umbria e Marche che, oltre a quelli di pertinenza della Regione Lazio, contribuiscono a formare l’offerta complessiva della tratta Orte-Roma e VV.”.

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