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domenica, Giugno 16, 2024

Ardea, la consigliera: «Vogliono che lasci la maggioranza, ma non me ne vado»

Ad Ardea c’è qualche mal di pancia nella coalizione che sostiene il sindaco Cremonini.
«I miei colleghi consiglieri mi invitano ad uscire dalla maggioranza, come hanno dichiarato in Consiglio». La consigliera di Ardea Eleonora Leoni è ormai da tempo sulle barricate. Tanto da non votare neanche il bilancio di previsione, atto fondamentale dell’amministrazione comunale e banco di prova per la tenuta del gruppo di maggioranza. «Ho partecipato al progetto politico e al programma elettorale di questo gruppo candidandomi con la Lega, perché Forza Italia chi l’aveva in mano in quel momento, non l’ha fatta presentare. Riprendo quindi un partito quasi estinto ed esco dalla Lega e faccio risorgere Forza Italia, partito da sempre nel mio cuore. Sarà mia cura essere in linea con gli altri partiti quando si renderanno conto che in maggioranza c’è anche Forza Italia e quindi devono farle sapere tutto ciò in tempo reale». «Il consigliere Leoni vota con una propria testa studiando meticolosamente ogni atto ma per farlo deve avere gli atti in mano, diverso invece per i cittadini che ogni giorno mi scrivono per condividere un problema sarò sempre presente». E ancora: «Solo per chiarire un passaggio, dato che ho letto e mi è stato ribadito dai colleghi di maggioranza in consiglio comunale che non avendo votato il bilancio non posso ritenermi di maggioranza. Beh io a scatola chiusa non voto nulla, ma non perché non mi sono stati dati strumenti o perché non mi fido degli assessori dei dirigenti o del segretario comunale, ma perché io devo studiare e arrivare al voto con tutte le certezze atte per prendermi una responsabilità tanto importante per una città». Frecciatina, infine, al sindaco di Ardea. «Al sindaco, probabilmente, un consigliere che non alza la mano non perché vuole essere contro a questa Amministrazione ma perché non conosce gli atti, non è gradito. Ho preso seriamente questo ruolo. Ogni mio collega ha tutti gli strumenti necessari per svolgere il ruolo che gli è stato dato dai cittadini, ha deleghe territoriali o commissioni, nonché assessori di riferimento e di conseguenza conosce in tempo reale ciò che viene discusso in giunta per poi portarlo in consiglio. Io, nel mio piccolo, cerco di dare risposte anche se negate in consiglio comunale e crescere politicamente per poter un giorno dare un contributo concreto ad una città ferma».

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