In oltre 50 si sono riuniti e rimboccati le maniche per ripulire da “cima a fondo” la Palude di Torre Flavia. Materassi, tubi da giardinaggio e altre decine di chili di plastica, ferro, gomma, sono stati ritrovati sulla spiaggia e sulle dune (anche nei recinti dove normalmente è vietato l’accesso). A tirare le somme dell’iniziativa è stato il responsabile dell’Area Protetta, per Città Metropolitana, Corrado Battisti che ha parlato di un «grande esempio di coordinamento e socialità tra associazioni che, mettendo da parte le autocelebrazioni e le rivalità (mai presenti tra noi) hanno di comune accordo reso ancora più bella» la Palude «ormai nota in utta Italia, e non solo», peraltro candidata al concorso “I luoghi del cuore” indetto da Fai. Soddisfatte anche le associazioni di volontariato che hanno potuto registrare una grande partecipazione di adulti e bambini, ma soprattutto di «giovani, che non sempre aderiscono a questo tipo di manifestazioni». «Tutti hanno ribadito l’importanza di avere nel nostro territorio questo sito che, sia pur piccolo, è uno scrigno di tesori di biodiversità che però, proprio per le sue dimensioni è estremamente delicato e risente di varie minacce: l’erosione marina, il dissesto idrogeologico e la cementificazione, il vandalismo e ovviamente i rifiuti». La speranza delle associazioni è che tramite iniziative come quelle di domenica scorsa si possa diffondere sempre di più «la conoscenza di questo importante sito» per poter «effettuare un controllo sempre più attento e una tutela sempre più puntuale che coinvolgano istituzioni e cittadini attivi».