Circa 1500 violazioni delle norme su oltre 3000 controlli: è il primo bilancio della Polizia Locale di Roma Capitale sulla sua attività verso le attività ricettive: alberghi, B&B, case vacanze, affittacamere, alloggi turistici vari come gli ostelli, dalla metà di febbraio, sono stati oggetto di verifiche, messe in atto da un apposito reparto, ricostituito per volontà del comandante generale De Sclavis, per contrastare i fenomeni di evasione del contributo di soggiorno. Circa 1500 le violazioni accertate, almeno 250 le strutture totalmente abusive, senza alcun titolo o con titoli difformi. Le violazioni più frequenti: aumento della capacità ricettiva, irregolarità sulla sicurezza (per esempio i percorsi antincendio), assenza della tabella delle tariffe. Quanto al versamento della imposta di soggiorno, circa 200 erano le strutture non in regola. Da questa attività si è recuperato alle casse comunali circa 1 milione e 300 mila euro. I gestori che ancora non si sono messi in regola dovranno rispondere della ipotesi di danno erariale alla Corte dei conti. Violano le norme anche i gestori che non comunicano agli organi competenti i nomi e i dati degli ospiti, e anche per questa fattispecie ci sono numerosi casi. La Polizia locale stima che le zone maggiormente colpite dall’abusivismo nelle attività ricettive siano quelle del centro storico, a Trastevere, a Monti, nella zona di Prati, e poi anche ai Parioli, in zona Aurelia e ad Ostia e sul litorale.






