sabato, Novembre 22, 2025

Calenzano, inchiesta sull’esplosione verso perizia su impianti: “Potenziali responsabilità”

Nell’inchiesta sull’esplosione del 9 dicembre a Calenzano (Firenze) si rende necessaria, secondo la procura di Prato, avere una perizia sull’impiantistica strutturale del deposito Eni. Un documento elaborato da specialisti che serva a stabilire le cause dello scoppio che ha causato 5 morti, 26 feriti – di cui due ancora in gravi condizioni al Centro ustioni di Pisa – e notevolissimi danni materiali nella zona di Pratignone. Pertanto lunedì 16 dicembre, passata una settimana dal disastro, i magistrati inquirenti della procura di Prato e gli investigatori dei carabinieri effettueranno per la prima volta un sopralluogo tecnico affiancati da questi altri consulenti chiamati a esaminare gli impianti industriali del sito. I risultati e le conclusioni della perizia sugli apparati industriali coinvolti nell’esplosione sotto indagine, una volta disponibili, verosimilmente potrebbero essere oggetto di un incidente probatorio nel prosieguo del procedimento. Il procuratore Luca Tescaroli con gli specialisti in impiantistica strutturale ha completato la compagine di consulenti tecnici ed esperti di materie diverse ottenendo le professionalità utili a definire “i molteplici profili di potenziali responsabilità”. Oltre agli esplosivisti già nominati nelle prime ore, Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino, che tra l’altro hanno operato sulla strage di Capaci, ai medici legali, ai genetisti forensi, ora per studiare gli assetti del deposito Eni arrivano periti con competenza nell’impiantistica e altri con quella all’organizzazione delle misure di tutela per la sicurezza sul lavoro. Quest’ultimo profilo riporta ai dubbi su una delle tre ipotesi di reato con cui è aperto il fascicolo di indagine, ovvero la ‘rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro’. Le altre due fattispecie penali al momento ipotizzate dalla procura pratese sono omicidio colposo plurimo e crollo doloso di costruzioni. Intanto sono stati ultimati “gli accertamenti autoptici, odontoiatrici e sul Dna” delle salme che “hanno consentito di attribuire i resti umani alle persone decedute e verranno posti a disposizione dei loro cari” per i funerali. Il procuratore Tescaroli afferma inoltre che “le delicate indagini in corso richiedono la massima riservatezza. L’ufficio è impegnato a svolgere le necessarie investigazioni per accertare prima possibile le eventuali responsabilità ove esistenti per fornire le necessarie risposte”.

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