sabato, Maggio 10, 2025

Battaglia nel Mar Rosso, raid americani: 53 morti e 98 feriti

Conta ora 53 morti e 98 feriti il bilancio dei raid Usa su Sana’a, capitale dello Yemen. Lo riporta, si legge su Al Jazeera, il ministero della Salute delle autorità Houthi, secondo le quali tra le vittime ci sono cinque bambini e due donne. Gli Houthi giurano vendetta dopo gli attacchi degli Stati Uniti che hanno colpito lo Yemen facendo decine di morti e minacciano di colpire le navi cargo americane nel Mar Rosso. “Gli americani saranno ora soggetti all’embargo finché continueranno la loro aggressione”, ha affermato il leader Houthi Abdulmalik al-Huthi in un discorso televisivo, aggiungendo che le navi degli alleati di Israele sono già nel mirino dei ribelli. I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato un secondo attacco alla portaerei statunitense Harry Truman nel Mar Rosso, dopo aver già affermato di averla presa di mira il giorno prima. “Le forze armate yemenite hanno preso di mira, per la seconda volta in 24 ore, la portaerei statunitense USS Harry Truman nel Mar Rosso settentrionale, con numerosi missili balistici e da crociera, nonché droni, in uno scontro durato diverse ore”, hanno annunciato su Telegram. “Ho deciso di presentare al governo una proposta di risoluzione per la conclusione dell’incarico del capo dello Shin Bet Ronen Bar a causa di una persistente mancanza di fiducia”, ha dichiarato il primo ministro Benyamin Netanyahu. “Israele è nel mezzo di una guerra esistenziale su sette fronti. In ogni momento, ma soprattutto in un conflitto di questa portata, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. Purtroppo, la realtà è l’opposto: non ho fiducia in lui, una sfiducia che è cresciuta nel tempo. Per questo motivo, ho deciso di portare al governo questa settimana una proposta per la sua rimozione”. Il capo dell’Agenzia per la sicurezza  interna di Israele ha dichiarato che la decisione del primo ministro  Benjamin Netanyahu di licenziarlo non è correlata all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, suggerendo invece che la ragione sia in gran parte politica. Lo ha dichiarato il capo dello Shin Bet Ronen Bar,  aggiungendo che “l’aspettativa del primo ministro di una lealtà  personale che contraddica l’interesse pubblico è del tutto impropria”.

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