sabato, Maggio 10, 2025

La Casa del Jazz compie vent’anni: la storia di un riscatto

Compie vent’anni la Casa del Jazz, un traguardo culturale, la storia di un riscatto. Questa era la villa del cassiere della Banda della Magliana, confiscata dallo Stato e trasformata in un bene pubblico, grazie alla legge che porta il nome di Pio La Torre, il sindacalista assassinato nel 1982 da Cosa nostra. Oggi è un tempio della musica afroamericana, nata dall’incrocio tra le culture di diversi continenti. Emancipazione della materia sonora, oralità e scrittura, nuove pratiche compositive, tra occidentalizzazione del mondo e africanizzazione dell’Occidente. A Roma il jazz ha un radicamento lungo un secolo. I banjoisti dei tabarin di via Veneto, il revival del jazz tradizionale con la Roman New Orleans Jazz Band, l’avanguardia che ha fatto della Capitale un punto di riferimento per una nuova didattica musicale, portata fuori dai conservatori, il genio di Massimo Urbani. Questa storia ha avuto negli ultimi vent’anni la sua continuazione nella Casa del Jazz, laboratorio creativo aperto, un punto di riferimento internazionale. All’entrata c’è il memoriale con i nomi delle vittime della mafia, realizzato in collaborazione con l’associazione Libera. Poi, insieme ai suoni, ritorna a vincere la vita. La Casa del Jazz apre i suo festeggiamenti il 25 aprile con una serie di concerti per piano solo, con Vittoprio Esposito, Enrico Zanisi, Rita Marcotuttli, Enrico Pierannunzi. Il 6 e 7 giugno 2025 si apre il festival Summertime 2025, con la formazione “Shades of Chet”, dedicata a Chet Baker. Con Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto.

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