Con una lunga lettera pubblicata su siti legati al mondo anarchico, gli anarchici stessi hanno rivendicato l’incendio che ha distrutto 17 automobili nella notte tra il 30 e il 31 marzo. Le fiamme sono divampate all’interno del Tesla Center di via Serrapicola, a Torre Angela, ed hanno distrutto i veicoli elettrici. Musk ha sempre sostenuto si trattasse di terrorismo, visto che il rogo era avvenuto in un periodo di forti polemiche per via della collaborazione dell’imprenditore nel governo Trump.
Sull’episodio indagani i pm dell’antiterrorismo capitolini – coordinanti dal Procuratore Francesco Lo Voi. Indagini che non hanno voluto escludere nessuna pista. Che il rogo fosse doloso, infatti, era chiaro. Nel giorno della Festa della liberazione è comparso un messaggio degli anarchici che individuano in Elon Musk, il fondatore della Tesla, il “male assoluto”. L’imprenditore viene attaccato per il suo impegno con Donald Trump, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo “colonialismo” allargato anche allo spazio tramite la Space X.
Rogo Tesla: rivendicazione degli anarchici
