I vigili del fuoco hanno montato il comignolo sul tetto della Cappella Sistina da dove usciranno le fumate che, durante il Conclave, indicheranno l’elezione o meno del nuovo Papa. I cardinali si riuniranno in Conclave mercoledi’, 7 maggio alle 16.30. La fumata nera indica che non e’ stata raggiunta la maggioranza, mentre la fumata bianca che e’ stato eletto il nuovo Pontefice. Al Conclave saranno due le fumate: una a fine mattino, l’altra a fine pomeriggio salvo che alla prima votazione ci sia gia’ il nome del nuovo Pontefice. Soltanto il 7 maggio ci sara’ una sola fumata poiche’ i cardinali entreranno in Sistina alle 16.30. Per ottenere la fumata nera, vengono usati composti come: perclorato di potassio, zolfo, antracene o naftalene, che creano un fumo denso e scuro. La fumata bianca, invece, si ottiene con una combinazione di clorato di potassio, lattosio, resine vegetali (come la colofonia), che bruciano producendo un fumo chiaro, visibile anche a distanza. Le quantità sono dosate con precisione e sigillate in cartucce numerate, per garantire la sicurezza e l’affidabilità del sistema. Ogni fase è supervisionata da un’équipe ristretta e fidatissima del Vaticano. Il piccolo camino della Sistina rappresenta oggi un incontro perfetto tra tradizione spirituale e rigore tecnologico. In un’epoca in cui tutto è digitale e immediato, la fumata del conclave resta uno degli ultimi grandi rituali visivi collettivi. Un momento in cui la storia si scrive nel cielo di Roma, tra il fumo di un’antica stufa in ghisa, che debuttò nel conclave del 1939 che elesse Pio XII, e la speranza di miliardi di fedeli in attesa di conoscere il nome del nuovo Papa.