Quello che scatta il prossimo 7 maggio sarà il Conclave più social della storia. In questi giorni preparatori – di incontri a porte chiuse, discussioni e ragionamenti – al di fuori delle Mura vaticane i profani e i non addetti ai lavori si scatenano: si anima anche l’universo social dei cardinali (e no) chiamati a scegliere il 267esimo Papa. Fra una trattativa, una diceria e una preghiera, spuntano video bizzarri, reel divertenti, foto “iconiche”. A partire da quella del presidente Usa Donald Trump vestito da Papa. L’immagine, postata sul social del tycoon Truth e rilanciata dall’account ufficiale della Casa Bianca, ha già scatenato polemiche, sorrisi e imbarazzi. Trump aveva dichiarato che gli “sarebbe piaciuto essere Papa”, anche in virtù della fascinazione che il capo della Casa Bianca prova per figure apicali e “regali” (nota la sua ammirazione per la Regina Elisabetta e, in generale, per la Casa Reale britannica). Insomma, si sa, il personaggio è quello che è, quindi siamo abituati a questo genere di scherzi da parte sua. Ciò che invece ha colpito, e in parte divertito, per il carattere dissacrante del messaggio trasmesso, è stato un video circolato in rete, realizzato sempre grazie all’intelligenza artificiale, che ha provato a immaginare cosa accadrebbe realmente in Cappella Sistina ma da una prospettiva profana. Scherzi, balli, karaoke, giochi: i cardinali elettori riuniti dopo l’Extra omnes, si scatenerebbero in attività tutt’altro che spirituali e divinamente ispirate. Per non parlare del video dell’IA che immagina il Conclave, e quindi la sfida tra papabili, come una gara di auto da corsa, con tanto di promo dei “piloti” che si sfidano per il traguardo, il Soglio Pontificio. Facendo una panoramica sulle piattaforme, le discussioni sul Conclave sono di tendenza ormai da giorni. Con previsioni, sondaggi, commenti a video e foto che cercano di presentarli in chiave più “pop” e “social”. In alcuni casi l’operazione riesce, per l’indole del personaggio; in altri meno, e diventa una forzatura. È il caso del cardinale filippino Luis Antonio Gokim Tagle, che sul suo account X è seguito da oltre 39mila followers. È di fatto il porporato più attivo sui social media, una specie di “cardinale influencer”. Con 104.809 interazioni registrate tra like, commenti e condivisioni, rappresenta il 50% dell’attività totale dei cardinali monitorati. La popolarità che lo riguarda è alimentata principalmente dalla sua pagina Facebook, dove condivide riflessioni e commenti sulle letture liturgiche. Nonostante l’incremento minimo dell’0,1% nelle ultime settimane, mantiene una posizione di rilievo nel panorama digitale ecclesiastico. Un altro porporato grande comunicatore è Timothy Dolan, arcivescovo di New York, che ha 53.112 interazioni, pari al 27% del totale. La sua attività sui social è caratterizzata da commenti sull’attualità e una presenza costante su X, dove conta oltre 289mila followers. In questo, il cardinale è in sintonia con un suo assiduo frequentatore, un altro newyorkese illustre: il presidente Trump. La capacità di Dolan di comunicare temi religiosi in modo accessibile lo rende una figura di riferimento anche nel mondo digitale. Ma va citato un altro porporato statunitense molto social, Raymond Leo Burke: oltre 77mila followers su X.
l Conclave 2025 ha già fatto storia: è il più social di sempre
