sabato, Maggio 24, 2025

“Un soffio che sapeva di mare”, una storia d’amore all’interno di un tema molto sentito e di cui si parla poco: le morti sul lavoro

Nel 2024 in Italia ci sono stati 1055 decessi sul lavoro di cui 52 donne , un bollettino di guerra indegno di un paese civile. Il cortometraggio è tratto da un racconto di Elio Esposito, pubblicato in una raccolta dei Fratelli Frilli Editori del 2023, la regia è di Lucia Vita, aiuto regia e sceneggiatura Paolo Silingardi (entrambi anche attori nel film), operatore Ferdinando Lercari. Margherita è interpretata da Francesca Mevilli. Nel cast anche il piccolo Samuele Chianese di appena cinque mesi e le sue sorelline Virginia e Nicole. Le riprese si svolgono nella splendida casa che ben rappresenta la cultura contadina ligure di fine 800 del Dottor Mangiante a Cogorno (che ha messo gratuitamente a disposizione la location) e sull’arenile di Chiavari. Il film è prodotto dall’ Associazione Culturale Apollon, senza scopo di lucro ed è in autoproduzione con un’azienda milanese leader nel settore della security, molto sensibile alla problematica trattata nel film. È l’ottavo film prodotto da Elio Esposito, scrittore e autore cinematografico, questo come i precedenti tratta temi sociali molto sentiti, ma di cui poco si parla.
Sinossi: Margherita e Pinin sono due giovani sposi, lui pescatore, lei si occupa di vendere il pesce al mercato. Margherita tutti i giorni si reca alla marina ad attendere il marito e inizia un colloquio irreale con Pinin, deceduto in mare per aiutare i compagni di pesca. C’è solidarietà tra i pescatori che credono oltretutto che la giovane sia ormai folle, ma la realtà è ben diversa e forse Antonino per Margherita, non è mai morto.

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