martedì, Maggio 6, 2025

Conclave, da oggi doppia Congregazione. I giovani scrivono ai cardinali. L’ultimo dono di Francesco

Giureranno oggi pomeriggio alle 15, nella Cappella Paolina, Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, gli officiali e addetti al Conclave. “Sia ecclesiastici che laici dovranno – si legge nella notificazione dell’Ufficio delle cerimonie liturgiche del Papa “prestare e sottoscrivere il giuramento prescritto” e dovranno poi trovarsi nella Cappella Sistina al momento dell’ingresso dei cardinali che dovranno eleggere il nuovo successore di Pietro. Si tratta di addetti impegnati in vari settori: da infermieri e medici, a coloro che si occuperanno della mensa, agli addetti ai trasporti etc. oltre al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie insieme ai cerimonieri, membri del corpo della Guardia Svizzera…Tutti giureranno di mantenere la massima riservatezza sia nei giorni del Conclave che dopo su quanto vedranno e ascolteranno “a meno che non ne ricevano speciale facoltà”. Il giuramento avverrà davanti al Vangelo. Sono giunti a Roma tutti i 133 cardinali elettori a Roma. Lo riferisce il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni che sottolinea però che “non tutti partecipano alle Congregazioni”. Ecco perché oggi erano presenti nella riunione pre-Conclave 132 porporati elettori. Una lettera appello ai cardinali che oggi si riuniscono nelle Congregazioni, in vista dell’imminente inizio di Conclave, per denunciare e chiedere che nella Chiesa non ci siano più pedofili. La scrive padre Marco Contini (noto come padre Paolo), lui stesso vittima di abusi quando era minorenne.  “Dopo aver subito quegli abusi sulla mia pelle, non mi scandalizzano certamente le parole di un pedofilo, semmai mi devasta sapere che una confessione così esplicita sia passata tra le mani di almeno tre vescovi e di un giudice e nessuno di loro abbia cercato di dare una risposta seria e coerente con il magistero della Chiesa e con gli insegnamenti dei nostri compianti Benedetto XVI e Francesco!”, scrive padre Contini che riporta le dichiarazioni di un sacerdote 65enne denunciato per abusi sessuali su vari seminaristi (tra cui lo stesso Contini). “Per anni, in molti dentro la Chiesa, hanno cercato di insabbiare i fatti, di difendere il pedofilo, facendo passare me per un disonesto o per un mitomane. Ho dovuto lottare per avere un equo processo, ma ancora oggi devo combattere contro la resistenza di ingiustificabili difensori del pedofilo”, denuncia il parroco che precisa: “La mia non è la denuncia contro la Chiesa, ma nella Chiesa e per Chiesa!”. E’ finalizzata a evitare che altri bambini possano incorrere in questo ‘predatore’, ma allo stesso tempo è volta a dare una possibilità di redenzione e di recupero anche allo stesso sacerdote pedofilo”.     Figlio di genitori originari della Corsica, nato in Marocco in epoca coloniale, divenuto arcivescovo francese e con papa Benedetto XVI segretario per i Rapporti con gli Stati: è l’identikit di Dominique Mamberti, il cardinale protodiacono che avrà il compito di pronunciare la frase “Habemus papam”.
Settantatre anni, il porporato è da tempo una figura di spicco della diplomazia vaticana. E’ divenuto segretario per i Rapporti con gli Stati nel 2006 prima di assumere lo scorso anno il ruolo di protodiacono: colui che, appunto, è incaricato di presentare al mondo il nuovo pontefice a elezione avvenuta.
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, questa la formula prevista in latino. In italiano si traduce come “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa”. A conclave ormai chiuso, dopo la fumata bianca che avrà annunciato l’elezione avvenuta, Mamberti presenterà il nuovo pontefice e comunicherà il nome che si sarà dato. A questo punto il neo-papa si affaccerà dalla loggia centrale della basilica di San Pietro per rivolgere il saluto ai fedeli e impartire la sua prima benedizione “Urbi et orbi”.
Ma come mai proprio Mamberti? La ragione sta nelle norme della costituzione apostolica: nell’ottobre 2024 il cardinale è divenuto il porporato più anziano appartenente all’ordine dei diaconi, uno dei tre che compongono il collegio cardinalizio insieme a quello dei presbiteri e a quello dei vescovi. C’è però una possibile variante di programma: se a diventare pontefice fosse proprio Mamberti, a pronunciare l'”habemus papam” non sarebbe lui ma un suo sostituto. Mercoledì 7 maggio alle ore 15, un’ora e mezza prima dell’inizio della processione dei cardinali verso la Cappella Sistina, “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile, presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, esclusa l’area di Castel Gandolfo, saranno disattivati”. Lo si legge in una comunicazione del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. “Il ripristino del segnale sarà effettuato successivamente all’annuncio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice, pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, con la massima celerità consentita dalla tecnologia degli Operatori Mobili”, si legge ancora. Saranno oltre 4mila le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che saranno impiegati per la cerimonia di insediamento del nuovo Papa. E’ quanto emerge al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura. Nei giorni precedenti, dall’inizio del conclave, le forze saranno invece modulate in base alle esigenze. Per i flussi di fedeli che raggiungeranno San Pietro dopo la fumata bianca saranno in campo fino a mille volontari.

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