mercoledì, Maggio 7, 2025

Pazza Inter a San Siro, Frattesi ai supplementari manda i nerazzurri in finale di Champions League

Missione compiuta per l’Inter che batte 4-3 ai supplementari il Barcellona ed è la prima finalista della Champions League 2024/2025. Nella semifinale di ritorno giocata a San Siro, infatti, i nerazzurri raggiungono l’obiettivo dopo il 3-3 dell’andata conquistando il pass per la finale di Monaco di Baviera in una partita ricca di emozioni, rimonte e contro-rimonte. A essere decisivo nel primo tempo è l’uomo più atteso, capitan Lautaro Martinez che prima la sblocca (21′) sfruttando l’errore in ripartenza della difesa del Barça, poi si procura il rigore trasformato da Calhanoglu (45’+1′). Nella ripresa i blaugrana però accorciano le distanze con Eric Garcia (54′), pareggiano con Dani Olmo (60′) e completano la rimonta con Raphinha (87′). Ma nel recupero è Acerbi (90’+3′) a trovare la via del pari che porta l’Inter ad allungare la sfida ai supplementari in cui Frattesi (99′) trova il gol del successo. Il 31 maggio all’Allianz Arena il capitolo finale contro una tra Psg e Arsenal (all’andata 1-0 per i francesi nell’altra semifinale). Dopo il rientro in gruppo alla vigilia capitan Lautaro Martinez ce la fa e viene schierato dal 1′ in coppia con Thuram, mentre Pavard è out. Nel Barça panchina per Lewandowski con Ferran Torres ancora titolare, con Flick che punta sulla stessa formazione dell’andata col cambio obbligato a destra con Eric Garcia che prende il posto di Koundé. Una sfida che, come pronosticabile, parte sull’equilibrio e la voglia delle due squadre di trovare il buco nel muro difensivo avversario, con ogni pallone giocato con intelligenza e attenzione massima. Nessuna giocata avventata o possesso buttato né da una parte né dall’altra, con l’Inter che cerca di sorprendere la linea difensiva altissima dei blaugrana e i catalani che, con un Yamal pronto ad accendersi da un momento all’altro, provano a sfruttare le giocate del loro talento. Ma dopo 21′ di studio e qualche timida occasione, è l’uomo più atteso a sbloccarla. Su ripartenza dalla difesa, il Barça perde palla su pressione di Dimarco che innesca subito Dumfries che tutto solo con Szczesny preferisce servire capitan Lautaro che spinge in rete in solitaria per l’1-0 dei nerazzurri. Spagnoli che reagiscono subito e con Olmo provano a trovare la via del pari, ma Acerbi chiude attento così come poco dopo su Raphinha. Al 33′ è Yamal a rendersi pericoloso con un’incursione da destra che rischia di bucare la difesa nerazzurra con inserimento sul secondo palo di Ferran Torres, ma il passaggio dello talento blaugrana finisce sul fondo. L’Inter non resta però a guardare e al 40′ va vicino al raddoppio, con la conclusione dalla distanza di Calhanoglu che termina di poco al lato dando a San Siro l’illusione del gol. Appuntamento solo rimandato di qualche minuto, perché il turco al primo minuto di recupero si presenta sul dischetto per il rigore procurato da Lautaro per fallo di Cubarsì e il 20 nerazzurro dagli undici metri è glaciale spiazzando Szczesny per la rete che manda i nerazzurri al riposo sul 2-0 con merito. Nessun cambio all’intervallo e Barcellona che parte aggressivo a caccia del pari, ma l’Inter non concede spazio. Anzi i nerazzurri vanno vicini al tris con Acerbi al 52′, ma il gol di testa del difensore è annullato per fuorigioco. Al 54′ però è Eric Garcia ad accorciare le distanze, con una conclusione al volo di piattone destro che batte Sommer, con la difesa nerazzurra troppo schiacciata per fermare lo spagnolo. Uomini di Inzaghi in bambola e a rischio pareggio su contropiede fulmineo dei catalani su corner non sfruttato dai nerazzurri, ma è Sommer a fare il miracolo chiudendo in maniera mostruosa su Eric Garcia. Ma il Barça cresce e capisce che a destra c’è un buco nella difesa dell’Inter ed è Dani Olmo al 60′ a trovare il varco, col colpo di testa su cross di Martin che trova il 2-2. Due schiaffi ravvicinati che fanno male all’Inter che va in difficoltà ed è in balia del gioco dei catalani che ne approfittano per costruire con un possesso palla insistito a caccia del giusto spazio. E da una giocata in velocità Yamal brucia Mkhitaryan che lo atterra al limite col brivido, perché Marciniak indica il dischetto e viene corretto dal VAR che lo porta a concedere la punizione. Inzaghi mette quindi mano alla formazione tirando fuori Lautaro e Bisseck per Taremi e Darmian a caccia di freschezza per uscire dal momento di crisi. Ma è ancora il Barça a rendersi pericoloso, con un tiro a giro di Yamal respinto in angolo da Sommer. Ma all’87’ arriva il colpo del possibile ko siglato da Raphinha, con Sommer che prima mura il brasiliano e poi non può nulla sul destro in ribattuta in diagonale che fa 3-2. Nel recupero Yamal va vicino alla rete del 4-2, ma il palo frena lo spagnolo. E allora nel tutto e per tutto nerazzurro spunta Acerbi che al 3′ di recupero pareggia portando l’Inter ai supplementari.
Ai nerazzurri bastano 9′ del primo tempo supplementare per ritornare avanti, con l’azione insistita di Thuram a destra che trova Taremi che fa sponda per Frattesi che col piattone sinistro al 99′ la mette sul palo lontano lasciando impietrito Szczesny per il 4-3 dell’Inter. Flick tenta il tutto e per tutto nel secondo tempo supplementare mandando in campo Gavi e Pau Victor schierando una formazione ultraoffensiva per trovare la via del pari che significherebbe rigori. La risposta di Inzaghi è una difesa a 5 con l’ingresso di De Vrij al posto di uno sfinito Dumfries, ma l’Inter non si priva di affacciarsi in zona avanzata, con Frattesi che va vicino alla rete del 5-3. Nerazzurri che tentano di tenere la palla lontana dalla propria metà campo, per allontanare qualsiasi rischio per Sommer e, nonostante qualche difficoltà per l’arrembaggio finale dei blaugrana e il salvataggio proprio dell’elvetico su Yamal, la missione è compiuta con la festa di San Siro che può partire al triplice fischio di Marciniak. Appuntamento al 31 maggio a Monaco di Baviera per la finale di Champions League in cui l’Inter di Simone Inzaghi sfiderà una tra Psg e Arsenal, con la voglia di dimenticare la delusione di Istanbul 2023.

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